Questa carta elettronica non s’ha da fare. A dirlo è l’ex ministro Lucio Stanca, all’interno di un comunicato inviato agli organi di stampa quest’oggi e riferito alle sperimentazioni per l’introduzione della nuova versione tecnologica del classico docmumento d’identità.
A monte della dichiarazione, soprattutto le lungaggini burocratiche che stanno accompagnando la nascita di questo strumento: «Il Governo riferisca sullo stallo del progetto Carta d?Identità Elettronica (CIE), strumento di modernizzazione del Paese e di accesso ai servizi pubblici in rete».
Ciò che sembra preoccupare maggiormente l’ex ministro per l’Innovazione e le Tecnologie è però soprattutto il rischio che le tecnologie utilizzate per la sua implementazione possano rappresentare uno spreco inutile.
In particolare, Stanca definisce l’attuale situazione italiana «una strada senza sbocco»: «le prime due fasi di diffusione sperimentale hanno mostrato che si tratta di un progetto troppo costoso, sia per lo Stato che per il cittadino, eccessivamente complesso, troppo lento nella sua attuazione, complicato dal punto di vista organizzativo».
La speranza dell’ex ministro è in un ripensamento dell’intera infrastruttura tecnologica che sta alla base della CIE. Anche per arrivare a un’armonizzazione con quella prevista dalla futura European Citizen Card.