Passare all’Open Source? Troppo complicato, almeno secondo la Giunta di Napoli. Che ha deciso così di andare contro una delibera approvata dal Consiglio Comunale lo scorso Febbraio e di stringere nuovi accordi con Microsoft per restare legati al software proprietario.
I termini dell’accordo fra la Giunta e il colosso di Redmond prevedono un impegno economico da parte del Comune di Napoli pari a circa un milione di euro e un impegno pluriennale, a fronte della possibilità da parte degli uffici comunali di usare il software proprietario Microsoft e di agevolazioni per i dipendenti per l’utilizzo anche in casa degli applicativi in questione.
Una scelta che sembra rinnegare la precedente delibera del Consiglio, che imponeva invece di «predisporre le opportune azioni e proposte per accedere al fondo per il sostegno agli investimenti per l’innovazione negli enti locali, attivando la sperimentazione delle applicazioni software a codice aperto».
Donata Rizzo D’Abundo, assessore alle reti telematiche della giunta partenopea e fra i responsabili dell’accordo con Redmond, difende però la sua scelta: «Serve una seria formazione del personale che dovrà utilizzare i nuovi programmi, occorrerebbe aggiornare l’intero parco informatico del Comune che utilizza un codice privato. Non è possibile attuare il passaggio ai programmi open source con rapidità». Le polemiche, però, non si arrestano.