Gli studenti britannici dovranno rinunciare, almeno per ora, a Windows Vista e MS Office 2007.
A consigliarlo è la Becta, agenzia governativa preposta alla gestione delle ICT negli enti pubblici del Regno Unito, dopo che le consultazioni tra Microsoft e l’Office of Fair Trading non hanno prodotto alcun risultato.
Al centro della disputa è il programma di licensing della casa di Redmond, lo School Agreement. Secondo l’agenzia, un simile programma di perpetual licensing può costituire un notevole vantaggio per le organizzazioni che lo adottano.
Ribadendo l’assoluta necessità per tutti gli enti pubblici di usare solo ed esclusivamente software con regolare licenza, l’agenzia ha sottolineato i vantaggi di pagare una piccola quota annuale per l’aggiornamento della licenza piuttosto che il tradizionale prezzo intero, che comporta un esborso maggiore e non dilazionato nel tempo.
Tutto perfetto dunque? Non proprio. Secondo il Governo britannico, infatti, lo School Agreement prevede il pagamento della licenza per tutti i pc in uso nell’istituto scolastico, anche quelli sui quali il software non viene effettivamente installato.
Per questo motivo, la Becta ha consigliato a tutte le scuole che hanno già sottoscritto il programma di riconsiderare eventuali rinnovi e, a tutte le altre, di valutare l’adozione di soluzioni alternative, preferibilmente Open Source. Secondo gli studi della stessa agenzia, sceglire il software “libero” consentirebbe alle scuole secondarie di risparmiare il 20% della loro spesa ICT, e addirittura il 50% per le scuole primarie.
Questo almeno fino a un ripensamento di Microsoft, che la Becta si augura avvenga al più presto possibile.