Il CDA di Telecom Italia ha deciso la sospensione temporanea del percorso che porterà il gruppo di telecomunicazioni italiano allo scorporo dela gestione della sua rete fissa in una nuova newco.
Telecom Italia, infatti, vuole verificare con più attenzione il quadro regolatorio a seguito della decisione dell’AGCOM di tagliare ben oltre le aspettative (dal punto di vista di Telecom) le tariffe ULL (ossia, i costi per l’accesso alla rete da parte degli operatori alternativi).
=>Leggi i nuovi costi di accesso alla Rete fissa Telecom decisi dall’AgCom
Tagli che secondo Telecom Italia potrebbero pregiudicare gli investimenti futuri in materia di ultra banda larga. Al tal proposito, l’operatore ha ricordato come negli altri Paesi europei non si sia arrivati a tagli così pesanti della tariffe ULL, proprio a seguito di un suggerimento dell’Unione Europea per non sottrarre risorse importanti allo sviluppo delle reti.
Non si tratterebbe di uno stop definitivo ma di una pausa di riflessione. Una situazione però che ha fatto storcere il naso agli OLO italiani: Wind, Vodafone e Fastweb, dopo aver avuto notizia della decisione del CDA di Telecom Italia, hanno espresso congiuntamente meraviglia per la scelta di Telecom Italia di condizionare l'operazione di scorporo alla verifica degli aspetti regolatori.
=>Banda larghissima in Italia? Nelle mani di Telecom Italia
Per gli OLO, AGCOM ha agito correttamente, mentre la mossa di Telecom Italia sembrerebbe più un tentativo di mettere pressione all’Autority per far rivedere la sua posizione in merito alle nuove tariffe ULL: «Viene da chiedersi allora se quello che veniva presentato come una misura industriale necessaria per vivificare il mercato e la concorrenza, non sia stato in realtà un espediente per mettere un'indebita pressione sull'autorità indipendente di regolamentazione allo scopo di condizionarne le decisioni».
=>Scorporo Telecom, tante cose da non dare per scontate
L’Authority ha replicato che i prezzi abbassati «si riferiscono al solo 2013», per cui «non influenzano la valutazione circa l’impatto dello scorporo della rete fissa sulla regolamentazione futura».