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BLAST2017: focus su sicurezza e startup

di Alessia Valentini

Pubblicato 22 Maggio 2017
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:46

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L’innovazione ha molte facce e tante tantissime applicazioni. Ne sono una prova le 81 startup provenienti da tutto il mondo presenti a BLAST2017, prima edizione dell’evento tech internazionale che per 3 giorni ha riunito a Roma startupper e innovatori da tutto il mondo negli spazi della Nuova Fiera di Roma.

Per tre giorni 60 speaker di rilievo internazionale hanno animato la manifestazione, caratterizzata da circa 950 i partecipanti, dai numerosi gli incontri tra gli investitori e le startup partecipanti e dalla kermesse BLAST Wars, che nella “start up arena” ha visto conteso il premio finale di 30.000 euro.

L’evento è stato anche l’occasione per insegnare la praticità diversamente dagli approcci teorici.

Nella Startup Academy, Maria Matloub di Deloitte Digital, ha insegnato il “visual storytelling” nel workshop “How can design make a difference”. I partecipanti sono stati invitati a rappresentare graficamente e materialmente la propria idea per averla ben chiara prima di esporla ad possibile investitore. Proprio durante competizione le startup si sono dovute cimentare con questo tipo di confronto con la giuria per poter essere selezionate verso la shortlist della finale. Fra le finaliste Scooterino, Remoria VR, GoSherpy, AerospaceLab, BioPic e Maschcream; ha vinto Remoria VR.

L’exhibition area, ha accolto entità di diversi settori: fintech, foodtech, IoT, Industry 4.0, Virtual Reality e orientate alla sicurezza, alcune selezionate dalla Regione Lazio altre afferenti ai network di Tim wcap, The Hive. Roma start up, startup Hub Poland.

Nell’ambito della Security abbiamo potuto approfondire alcune soluzioni: nell’ambito delle  comunicazioni sicure si colloca Bytween fondata da Cristian Marletta (CTO), Michele Prioretti (CFO) e Luciano Mariani (CEO). L’idea nasce a Luciano durante un lavoro svolto in Francia ed è basata su una tecnologia proprietaria che consente di trasmettere dati via onde sonore piuttosto che mediante il solito mezzo delle onde elettromagnetiche. Naturalmente la portata della prossimità dello scambio di dati è data dal volume, ma diversamente dal NFC, si utilizza traffico criptato.

La tecnologia è applicabile a qualsiasi device e può essere estesa anche ad onde di tipo laser ma sostanzialmente si può applicare a qualsiasi apparecchio che ospiti un trasduttore di informazioni in frequenza. Questa tecnologia permette informazioni sicure perché non sono possibili attacchi man-in-the-middle o data leakage, in quanto l’attaccante non conosce la frequenza precisa di trasmissione dell’onda sonora. Diverse aziende hanno manifestato interesse comprando anche la tecnologia ma poi industrializzandola al proprio interno, ma i tre imprenditori procedono speditamente per la propria strada e puntano a conquistare diverse architetture e dispositivi per realizzare il trend del VOICE FIRST.

Volete sapere delle altre start-up? Stay tuned! Torniamo ad aggiornarvi al più presto.