Intere parti della Rete Internet globale sono rallentate in queste ore a causa di un attacco da parte degli hacker che gli esperti hanno definito come il più grave della storia. È stato colpito il servizio anti-spam Spamhaus, nel mirino di un grossissimo attacco DDoS che è stato avviato da Cyberbunker lo scorso 18 marzo.
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Gli hacker a quanto pare non hanno gradito la decisione di Spamhaus di aver inserito alcuni gruppi nella propria lista nera, tra cui Cyberbunker, un server olandese che dalla sua sede fornisce ospitalità a diversi siti Web di ogni genere, tranne a quelli legati alla pornopedofilia e al terrorismo. Appena è entrato a far parte della blacklist di Spamhaus, si è scatenata una reazione incredibile che ha portato al più grande attacco DDoS di tutti i tempi.
Cyberbunker ha infatti iniziato a inondare i server di Spamhaus con migliaia di DDoS, ovvero risposte a richieste false inviate dal sito che si vuole attaccare. Una cosa del genere sarebbe stata portata a termine con la collaborazione di bande criminali russe e facenti parte dell’Europa orientale. Le forze dell’ordine di cinque Stati stanno comunque indagando su quanto accaduto.
«È il più grande attacco nella storia di Internet», ha sottolineato Patrick Gilmore, architetto della rete di Akamai Network, digital content provider. L’attacco non ha finora «colpito direttamente alcun server italiano», ha precisato Spamhaus, rispondendo a una domanda dell’AGI. Quindi la cyber-guerra tra Spamhaus e Cyberbunker, che sta peraltro indebolendo le infrastrutture del web, ancora non riguarderebbe il territorio tricolore. «Tuttavia», ha spiegato Spamhaus, «qualora l’attacco avesse avuto successo nel colpire la nostra infrastruttura di distribuzione dati mettendola fuori uso, certamente una grande frazione di utenti italiani avrebbe osservato un aumento dello spam in arrivo e quindi sarebbe stato colpito in modo indiretto, anche se non devastante come è stato per utenti in altre parti del mondo che utilizzavano risorse in reti direttamente colpite».