Non si sono fatti attendere i primi risultati delle indagini sul gruppo noto come Anonymous e che di recente si è distinto per numerose azioni di “disturbo” con danni più o meno gravi a diversi siti istituzionali. Nella giornata di ieri, infatti, la Polizia Postale ha effettuato i primi arresti di alcuni dei cracker accusati di appartenere alla frangia italiana del famoso gruppo internazionale.
L’operazione, denominata “Secure Italy“, ha consentito di mettere agli arresti 3 persone, compreso quello che sembra essere il capo del gruppo italiano, un ventiseienne residente in Canton Ticino ma di cittadinanza italiana.
Oltre ai tre arrestati, tra i quali figura anche uno studente fiorentino di 23 anni, che ha dichiarato di essersi avvicinato al gruppo quasi per gioco e senza alcuna motivazione politica, ci sono diversi indagati, che secondo le informazioni trapelate dovrebbero ammontare a circa una trentina di persone.
Le accuse per tutti sarebbero di danneggiamento e interruzione di comunicazioni informatiche, ma a quanto si apprende le indagini continuano e non è impossibile che nelle prossime ore si aggiungano nuovi personaggi alla già corposa lista di sospettati.
Con l’avvio dell’operazione “Secure Italy” il gruppo degli Anonymous italiani sembra aver ricevuto un duro colpo, potenzialmente in grado di bloccarne il proseguimento dell’attività. Nonostante ciò l’attenzione rimane altissima, in quanto non sono da escludere azioni dimostrative in arrivo da analoghi gruppi esteri in segno di solidarietà verso la “legione” italiana colpita in queste ore dalle autorità.