I lavori per il ripristino del PlayStation Network e di Qriocity, i due servizi finiti nel mirino dei cracker nelle passate settimane, proseguono senza sosta, anche se i tempi di riapertura si sono dilungati rispetto a quanto anticipato da Sony (in tempo per il weekend), dopo l’annuncio del terzo attacco, quello a Sony Online Entertainment.
Nel frattempo, si rafforzano le indiscrezioni sulla presunta taglia sulla testa dei responsabili, al vaglio di Sony e in pieno accordo con le autorità.
La decisione arriverebbe dopo aver fatto una stima, ancora non del tutto completa, dei danni subiti e dopo aver appurato il crescente disappunto degli utenti, i quali hanno subito il doppio danno legato alla furto di dati sensibili e alla mancata erogazione dei servizi online di Sony per quasi 20 giorni. Due problemi che sono andati a pesare non poco sull’immagine del gruppo giapponese, che adesso è deciso ad attaccare a sua volta cercando di chiudere il cerchio attorno ai responsabili.
A tal proposito, tra i nomi dei possibili colpevoli si era fatto quello degli Anonymous, che avevano negato qualsiasi relazione con gli attacchi cracker a Sony. A riaccendere l’attenzione sul gruppo, tuttavia, è stato un file, “lasciato” sui server Sony dagli autori degli attacchi, in cui gli Anonymous venivano espressamente citati.
Va adesso appurato se si sia trattato di una rivendicazione in piena regola o di un semplice atto di depistaggio fatto dai veri responsabili.