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Se la Nato si appresta a coordinare l’attacco militare in Libia, sul “campo di battaglia” telematico ad essere messo KO è stato il sistema di sicurezza informatico della Commissione Europea. L’attacco ha bloccato le discussioni in atto sull’intervento contro Gheddafi e sul nucleare civile europeo.
I dettagli sul “misfatto” sono davvero scarsi. Non è dato sapere se si tratti di una mossa di Anonymous , di attività hacking a sfondo politico – magari pacifista o anti-nucleare – o, piuttosto, di vero spionaggio e sabotaggio diplomatico (ed in questo caso, non si sa certo da parte di quale potenza straniera!).
Ciò che colpisce è constatare quanto gli attacchi informatici riescano ad incidere pesantemente sul piano politico. Furti di informazioni riservate, attività di sabotaggio, attacchi DoS: l’hacking (o cracking, se vogliamo) è ormai faccenda squisitamente politica – e, infondo, questa tendenza l’ha sempre avuta. E le potenze più ricche e militarmente temibili si trovano sempre più spesso in impasse telematiche difficili da prevedere e da evitare.
Il sito AnonNews non segnala, ad ogni modo, nessun attacco recente alla Commissione Europea – mentre promette ferro e fuoco contro l’Italia e le sue nuove leggi sul copyright. Le indagini dovranno, probabilmente guardare altrove.