Qualcosa si muove all’interno dell’oscuro mercato mondiale dello Spam. Come rivelano i dati Symantec, per la prima volte da Agosto ci si attende un ritorno di fiamma: dopo mesi di calma piatta, gli esperti si attendono ora un’impennata del traffico spam a livello globale. L’aspetto interessante non sta però nel mero dato percentuale e nella sua curva grafica, quanto piuttosto nel processo che sta alla base: in che modo i fatti storico-politici ricadono sul mondo “virtuale”?
Vediamolo subito: guerre e repressioni storiche che infiammano il Medio Oriente passano in secondo piano rispetto ad eventi sanguinosi “occasionali”, come che in questi giorni hanno tristemente conquistato le prime pagine dei giornali (Egitto, Libia…), con un impatto diretto sul traffico di mail “non desiderate”. Evidente, poi, è l’esempio dell’azzeramento dello spam proveniente dall’Egitto nei giorni del blocco di Internet per motivi di sicurezza e censura.
Diversa la situazione phishing. A gennaio, a fronte di un lieve aumento di “attacchi” in lingua francese o portoghese, si è registrato un fortissimo calo di frodi da siti in lingua inglese. Segno di un tendenziale declino di tutto il fenomeno.
Interessante, anche, la classifica delle nazioni originarie di traffico spam, presentata nello stesso rapporto Symantec:
- Usa: 29% Gennaio (29% Dicembre)
- Olanda 6% (5% Dicembre)
- Russia 5% (4% Dicembre)
- Brasile 5% (4% Dicembre)
- India 5% (5% Dicembre)
- UK 3% (4% Dicembre)
- Uruguay 3% (non in classifica a Dicembre)
- Germania 3% (3% Dicembre)
- Ucraina 3% (non in classifica a Dicembre)
- Italia 2% (3% Dicembre)
Se in Europa la parte del leone la fa l’Olanda, gli USA restano il paradiso degli spammer.
Come detto, anche a gennaio c’è stato un calo globale di traffico spam, del tutto in linea con il trend degli ultimi mesi. Le cause restano in parte oscure, ma si attende una controtendenza proprio a partire dal mese in corso. Staremo a vedere.