Secondo un nuovo rapporto pubblicato da Sophos il fenomeno deleterio dello spam non accenna a scomparire e gode di una diffusione a dir poco globale: i computer di ben 232 paesi sono usati come “zombie” per diffondere le famose mail non desiderate.
La top 12 dei paesi maggiormente interessati vede gli USA fare la parte del leone:
- USA 18.83%;
- India 6.88%;
- Brasile 5.04%;
- Russia 4.64%;
- UK 4.54%;
- Francia 3.45%;
- Italia 3.17%;
- Corea del Sud 3.01%;
- Germania 2.99%;
- Vietnam 2.79%;
- Romania 2.25%;
- Spagna 2.24%;
Si tratta di una lista che fa riferimento al trimestre ottobre-dicembre. I ricercatori della Sophos hanno in questo periodo notato, fra le altre cose, un fenomeno curioso: sotto le feste la quantità di spam era diminuita. L’ipotesi è che le botnet apparentemente “spente” in realtà siano state usate per scopi diversi dallo spam; la qual cosa potrebbe essere tutt’altro che una buona notizia.
La situazione spam non sembra imboccare la via della soluzione, ma il disappunto maggiore nasce dalla constatazione che la responsabilità della diffusione del problema sia da additare all’utente medio: bastano pochi accorgimenti per evitare che il proprio PC diventi un “zombie” in mano a qualche cracker – ne va della nostra stessa sicurezza, prima ancora di quella della comunità. Eppure sembra che milioni di persone al mondo continuino ad ignorare il problema, causando ingenti danni e facilitando di molto la vita agli “spammer”.