Il 66% circa delle applicazioni distribuite attraverso la piattaforma Android Market è potenzialmente in grado di mettere a repentaglio la sicurezza degli utenti, o meglio, dei loro dati personali. È questo il poco rassicurante risultato di un’analisi condotta dalla Duke University in collaborazione con Intel Labs, su un campione di 30 software tra i più popolari realizzati per il sistema operativo mobile di Google.
Nel dettaglio, sono state prese in esame le applicazioni che richiedono l’accesso a informazioni come la geolocalizzazione, il più delle volte con lo scopo di utilizzarle senza informarne preventivamente gli utenti. L’obiettivo principale, in questo caso, è la visualizzazione di messaggi pubblicitari mirati. A volte, spiegano i ricercatori, ci si è imbattuti in software che inviano dati verso server o servizi esterni addirittura ogni 30 secondi.
Se è vero che al momento dell’installazione gli sviluppatori mostrano l’elenco degli ambiti nei quali l’applicazione andrà ad agire, questo non significa che debbano essere autorizzati a farlo in modo indiscriminato e senza informarne preventivamente gli utenti. La replica in merito di un portavoce Google, in verità, non è delle più convincenti:
Ognuno dovrebbe installare solo gli applicativi di cui si fida e, comunque, quando lo si desidera è possibile ricorrere a una semplice e immediata rimozione del software.
Purtroppo, il team di ricerca ha preferito non rendere pubblico l’elenco delle applicazioni incriminate, limitandosi ad avvisare la community Android sui possibili rischi connessi a un utilizzo poco attento dei propri dispositivi.