Continuano a susseguirsi, quasi come nella miglior tradizione “giallistica”, i dettagli che stanno permettendo di far chiarezza sugli attacchi a Google avvenuti alcuni mesi fa.
Dopo le indiscrezioni che indicavano due istituti scolastici quali scenario da cui sarebbero partiti gli attacchi, ecco arrivare altre notizie che riguardano l’autore del codice che, sfruttando una vulnerabilità di Internet Explorer, è stato in grado di inserire uno spyware nei PC oggetto della campagna di attacchi.
A rivelarlo sarebbe stato uno dei ricercatori per la sicurezza che lavorano per il governo USA, al lavoro fin dal giorno dopo l’annuncio dell’attacco dato da Google, Adobe e altre società coinvolte.
Ebbene, l’autore del software dietro il furto di dati relativi soprattutto a caselle di posta Gmail, ma non solo ovviamente, pare essere stato un consulente per la sicurezza di 30 anni, un esperto freelance di nazionalità cinese ma di cui, finora, non è stata rivelata l’identità.
Con questo tassello si fa sempre più completo il puzzle che ricostruisce questa difficile vicenda, la quale non si limita soltanto ad una mera questione informatica ma va ben oltre, soprattutto alla luce delle probabilità che sia coinvolto lo stesso governo cinese, come molti affermano, con le ovvie conseguenze di carattere politico che ne derivano.