Pare si possa parlare di un’ondata premeditata di attacchi e non di un singolo caso per quanto riguarda le vicende legate alla sicurezza informatica che hanno visto protagonisti, nella veste di vittime, diverse grandi aziende del settore tra cui Google e Adobe.
Gli attacchi in questione hanno preso di mira i sistemi informatici delle due aziende (ma in tutto sono una ventina quelle coinvolte). Precisamente si registrano attacchi, fin dal mese scorso, per Google, mentre il 2 gennaio ad essere colpita è stata Adobe.
Almeno nel caso di Google pare che la vicenda sia legata alle attività cinesi dell’azienda, la quale è stata bersagliata da sofisticati attacchi che hanno causato il furto di proprietà intellettuale e l’intrusione non autorizzata nelle caselle di posta del servizio Gmail di alcuni attivisti nella causa dei diritti umanitari.
Per Google gli account cinesi violati sono stati soltanto due, anche se accessi non autorizzati a Gmail sono stati registrati pure in Europa e negli Stati Uniti. L’azienda precisa che, per quanto riguarda gli account cinesi, nessun contenuto archiviato è stato letto, affermando che gli intrusi hanno avuto accesso esclusivamente a informazioni generiche sull’account come la sua data di apertura e poco altro.
Diversamente, non si sarebbe trattato di una forzatura ai sistemi di Google l’accesso indebito avvenuto alle caselle di posta degli utenti europei e americani di Gmail, precisando che in questi casi si è trattato più che altro di attacchi di phishing e altri malware che hanno consentito l’accesso a terzi.
Di attacco elaborato e non comune parla anche Adobe, che tuttavia si dice non ancora in grndo di quantificare se, quanti e quali dati siano stati eventualmente compromessi dall’attacco ai propri sistemi, spiegando come la stima richieda tempi lunghi per una sua definizione certa.