McAfee ha recentemente presentato i risultati di uno studio in un report dal nome “The Web’s Most Dangerous Search Term”. I laboratori di sicurezza dell’azienda hanno monitorato i siti Internet pericolosi per le minacce che contengono al loro interno, associandoli alle ricerche effettuate dai visitatori giunti in questi siti.
Tra i risultati raccolti è evidente che la parola “screensavers” è la più pericolosa, perché comporta per gli internauti un rischio del 59,1% di incontrare siti contenenti codice malevolo dopo aver effettuato questa ricerca su un qualsiasi motore.
In ogni caso, secondo quanto si legge nel report, ogni volta che tra i risultati delle ricerche si legge la parola “free” aumenta in proporzione il rischio per l’utente di esporsi a siti pericolosi per la sua privacy e per la riservatezza dei dati personali. Molto spesso infatti i truffatori si servono di questi termini per attirare più visite.
Tra le categorie più a rischio, la prima riguarda, quindi, le stringhe di ricerca contenenti la parola “free”. Uno su quattro dei siti risultanti da queste ricerche è pericoloso. Troviamo invece ai posti più bassi della classifica ricerche di parole chiave riguardanti sanità e crisi economica. Il rischio massimo di incontrare un sito pericoloso in questi casi è, rispettivamente, del 3,5% e del 4%. Inoltre di questi valori, solo nello 0,5% e nello 0,4% dei casi si tratta di ricerche rischiose per tutti i risultati trovati.
Non è la prima volta che vengono effettuate ricerche di questo tipo. Negli scorsi anni McAfee e altre società che si occupano della sicurezza informatica hanno condotto studi su parole chiave e sull’utilizzo che gli utenti fanno delle query di ricerca su Internet.
Queste ricerche mettono in luce il modo in cui i crybercriminali si adattano sempre di più a tematiche sociali del momento o a termini largamente utilizzati che riguardano il divertimento e l’intrattenimento, digitale e non. Ovviamente esistono anche parole, come “screensavers”, che non passano mai di moda.