Lo spam ha raggiunto il 90% di tutte le email

di Gianluca Rini

Pubblicato 29 Maggio 2009
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:48

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Un report di Symantec rilasciato qualche giorno fa dà alcune informazioni dettagliate, interessanti e purtroppo molto preoccupanti sul fenomeno delle email indesiderate che circolano ogni giorno nelle caselle di posta di tutto il mondo. Lo spam rappresenta ormai il 90,4% di tutte le email. Nel corso dell’ultimo mese, da aprile a maggio, la percentuale di pubblicità indesiderata inviata è aumentata del 5,1%.

Nella ricerca sono contenute altre informazioni sulle abitudini dei cybercriminali, che adesso preferiscono utilizzare domini Internet con molti mesi di vita alle spalle piuttosto che basarsi su siti esistenti da poco sui quali ci sono sospetti negativi sull’affidabilità.

In particolare, gli attacchi adesso sono rivolti verso portali di social networking, molto apprezzati dai truffatori per la loro natura di rete sociale allargata a tantissimi utenti e parecchio flessibili a causa dei contenuti veicolati dagli utenti stessi all’interno della rete.

Paul Wood, senior analyst del laboratorio MessageLabs Intelligence di Symantec, ha affermato al riguardo:

La pratica degli spammer che usano i più conosciuti siti Internet per ospitare malware è una reminiscenza degli spammer che si appoggiavano un tempo alle più note Web mail e ai servizi di social network per inviare spam. Un dominio più vecchio può essere compromesso da un attacco di tipo SQL injection mentre i siti più nuovi, realizzati magari appositamente per distribuire spam, sono più facilmente riconoscibili come sospetti e più rapidamente chiusi.

Per quanto riguarda le differenze tra uno Stato e l’altro, è importante tenere conto del fatto che negli Stati Uniti il picco della circolazione di email di questo tipo si registra in media sempre tra le 9 e le 10 del mattino, nel nostro continente lo spam è distribuito nel corso dell’intera giornata, mentre in Asia la circolazione di email pubblicitarie avviene maggiormente durante la mattina. Questo probabilmente avviene a causa delle differenze di fuso orario tra il luogo in cui agiscono gli spammer e quello della ricezione delle mail.