Il Wall Street Journal ha riportato oggi una notizia che ha dell’incredibile. Il progetto avviato negli Stati Uniti per la costruzione del Joint Strike Fighter, il nuovissimo aereo da combattimento, è stato violato più volte da alcune spie.
Il giornale ha riportato i commenti di alcuni funzionari statunitensi, che hanno spiegato che il progetto, che doveva essere custodito con estrema precisione e sicurezza, è stato invece visionato e prelevato da cybercriminali, i quali sono riusciti ad intrufolarsi all’interno della rete di alcune macchine delle aziende che stavano lavorando proprio a questo importante piano.
Comunque, spiega il quotidiano, i criminali non hanno avuto l’accesso ai fascicoli del progetto più sensibili, che erano conservati in macchine senza l’accesso ad Internet.
Sono state già iniziate le indagini, principalmente da parte di Air France, per scoprire i colpevoli dell’intrusione, anche se alcuni funzionari del Pentagono preferiscono non commentare la vicenda.
Da alcune analisi effettuate comunque in poco tempo sembra che l’intrusione arrivi da server situati in Cina, anche se il governo statunitense attualmente preferisce non fare ulteriori ipotesi.
Non si hanno ancora notizie precise sul prezzo da pagare per la serietà dei danni subiti. Certo è che se i dati sottratti fossero estremamente dettagliati, questo gesto rappresenterebbe non solo una ennesima sconfitta per quanto riguarda la gestione della privacy e della sicurezza nazionale e internazionale, ma anche e soprattutto una seria azione che dovrebbe portare chi ha importanti responsabilità a riflettere sulla sua gravità.