IBM Internet Security Systems, il laboratorio di sicurezza della nota azienda che si occupa di informatica, ha rilevato i primi dati della diffusione del worm Conficker in corrispondenza del giorno successivo al massiccio attacco di cui si parlava per l’inizio del mese corrente.
Dai risultati, raccolti attraverso l’utilizzo di apparecchiature sofisticate che riescono a distinguere il traffico sulla rete tra i computer infettati dal worm e i server verso i quali comunica si evince che ogni 25 indirizzi attraverso i quali vengono trasmesse informazioni pericolosi sulla rete uno di essi è infettato dal malware.
È quindi il 4% delle attività illecite su Internet che deve farsi ricondurre alle azioni di Conficker, un dato comunque che secondo Tom Cross, di IBM, non deve essere considerato come univoco paragonandolo a tutti i computer presenti nel mondo.
Afferma infatti Cross:
Ci sono persone che fanno estrapolazioni usando differenti metodi che forniscono stime come queste.
Resta comunque pericoloso il fatto che nel giro di pochi giorni l’aumento dei computer infetti, secondo le analisi dell’azienda, è aumentato di molti punti percentuale. Addirittura da lunedì a mercoledì scorso questo numero è aumentato del 71%, facendo presupporre che l’infezione da parte di Conficker non è ancora per niente terminata.