Un nuovo studio di McAfee ha messo in luce il costo del cybercrimine in tutto il mondo, affermando che il prezzo del crimine informatico e tecnologico si aggira intorno ad un trilione di dollari a livello mondiale per le perdite di proprietà intellettuali derivanti da questo tipo di attività e per le necessarie misure atte a riparare i danni successivamente alle perdite.
La ricerca di McAfee si è svolta sulla base delle risposte ad un sondaggio sottoposto a più di 800 dipendenti a capo di settori specifici di aziende di informatica in molti Paesi del mondo, come gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Germania, la Cina, l’India, il Brasile e il Giappone.
I risultati della ricerca, raccolti in un documento chiamato dalla stessa società di sicurezza “Unsecured Economies: Protecting Vital Information”, hanno mostrato come i dati persi a causa di pericoli di questo tipo siano intorno ai 4,6 bilioni di dollari e il costo per la riparazione dei danni subiti è di 600 milioni di dollari.
Il documento è stato presentato dai rappresentanti dell’azienda giovedì scorso, durante l’annuale World Economic Forum che si è tenuto in Svizzera. La ricerca contiene inoltre interessanti dati riguardanti la diffusione del fenomeno a livello geografico. Più di un quarto degli intervistati ha dichiarato di voler evitare espressamente di affidare i propri dati a server cinesi, mentre il 47% degli intervistati in Cina afferma di considerare gli Stati Uniti la più grande minaccia ai dati dell’azienda.