Furti di metallo nelle aziende: come prevenirli

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 14 Marzo 2013
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:46

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L'industria dei rifiuti metallici ha un giro d'affari di diversi miliardi di Euro ogni anno, cosa che rende il furto dei metalli una prospettiva particolarmente remunerativa. Il valore dei rottami di metallo è aumentato negli ultimi anni, con la conseguenza che aziende manifatturiere, fornitori e aziende specializzate nel riciclo di questi materiali sono sempre più oggetto delle attenzioni di bande di ladri.

Si pensi, tanto per fare alcuni esempi, al furto di 1500 metri di cavi di rame nella stazione di Torino Stura commesso lo scorso anno da una banda specializzata. L’«oro rosso» serve per gli impianti di gestione del traffico ferroviario e la sua sottrazione ha comportato conseguenze importanti con ritardi e cancellazioni dei treni. Oppure più di recente l'ingente furto di trecce di rame tra Roma Ostiense e Ponte Galeria che ha causato gravi problemi alla circolazione ferroviaria del nodo di Roma, bloccando tra l'altro i collegamenti con l'aeroporto di Fiumicino. Esempi come questi sono purtroppo tanti e troppo ricorrenti. Addirittura, tra le tendenze più recenti, si sta facendo largo quella del furto di tombini e chiusini.

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Tuttavia è il rame che la fa da padrone – un chilo del pregiato metallo può valere dai 3 fino ai 7 euro se puro (con un prezzo in costante aumento negli ultimi anni) – che sempre più spesso viene inviato in Cina nell'ambito di giri di affari illegali che vedono coinvolti fonderie e spedizionieri italiani. E’ difficile quantificare il valore del danno ma, secondo un trend simile in tutta Europa, i furti di rame rappresentano il maggiore reato emergente negli ultimi anni e rappresentano ormai una minaccia alla sicurezza economica del continente.

Per contrastare questa piaga che costa all'economia italiana milioni di euro ogni anno in termini di danni e perdite, nel marzo 2012 è stato costituito presso il Ministero dell'Interno l'Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame. Frutto di un'intesa tra Federazione Anie, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Agenzia delle Dogane, Ferrovie dello Stato, ENEL e Telecom Italia, l'Osservatorio ha come scopo principale il dettagliato monitoraggio delle azioni criminali perpetrate sull'intero territorio nazionale, per determinare eventuali collegamenti tra i furti di rame e le attività  delle organizzazioni criminali nazionali e internazionali.

Sebbene l'iniziativa stia avendo un impatto positivo sulla riduzione del crimine, viene lo stesso richiesto alle aziende di assumere un atteggiamento proattivo e di attuare delle contromisure implementando misure di sicurezza efficaci per impedire che le loro sedi diventino un bersaglio potenziale per il furto del rame e dei metalli in generale. Un'attività  criminale può danneggiare la proprietà  di un'azienda quando degli intrusi cercano di accedervi. La sicurezza fisica di dipendenti e clienti è un altro aspetto da non sottovalutare. Il rischio è il conseguente danno all'immagine dell'azienda , ma soprattutto l'interruzione del servizio e l'impossibilità  di svolgere le attività  operative dell'azienda.
Le soluzioni scalabili proteggono le aziende dal furto di metalli
A seconda delle dimensioni dell'azienda, proteggerne il perimetro con un controllo efficace degli accessi potrebbe rivelarsi la prima mossa da considerare. In grandi location, quali per esempio una stazione ferroviaria, una scuola o un deposito di ferramenta, ridurre il numero di punti di accesso può consentire alle operazioni di sicurezza di essere più focalizzate e mirate. à‰ anche importante limitare l'accesso on-site solo a personale e veicoli autorizzati, che può essere assicurato tramite l'utilizzo di tecnologia per la lettura targhe ANPR (Automatic Number Plate Recognition), situata all'ingresso dei siti.

La tecnologia ANPR, combinata e integrata con la video sorveglianza ad alta definizione HD Mega-Pixel, rappresenta un modo efficace per rafforzare la sicurezza e tenere traccia del flusso di veicoli e personale in entrata e in uscita. Le telecamere di sorveglianza in HD sono in grado di fare panoramiche, inclinarsi e “zoommare” in direzione di specifici eventi e fornire un livello più elevato di dettaglio rispetto alla tecnologia analogica tradizionale. Questo migliora di molto l'analisi post-evento, permettendo a investigatori e staff di svolgere più rapidamente il proprio lavoro analizzando ed elaborando i dati più efficientemente, mediante l'uso dei cartellini elettronici. L'integrazione delle telecamere HD nell'infrastruttura di rete IP esistente permette allo staff di essere sempre al corrente di ogni violazione della sicurezza e di avere un accesso rapido 24 ore su 24 a immagini in diretta o registrate.

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I sistemi di sicurezza antintrusione, di sorveglianza e di controllo degli accessi dovrebbero essere integrati in un sistema PSIM (Physical Security Information Management). Si tratta di una piattaforma software progettata per semplificare il controllo dei comandi di molteplici sistemi di sicurezza che raggruppa gli eventi dei singoli sistemi in un unico ambiente, ove lo staff può processare le informazioni molto più velocemente ed efficacemente.

Per aziende di dimensioni minori – per le quali una tale soluzione integrata ed estesa potrebbe non essere la via percorribile – è comunque fondamentale implementare più di una soluzione di sicurezza. Sistemi di videosorveglianza ben visibili e segnaletiche chiare possono agire da efficaci deterrenti, facendo capire ai malintenzionati che l'azienda non è un bersaglio vulnerabile, indipendentemente dalla sua dimensione. Gli allarmi anti-intrusione dovrebbero essere installati su porte e finestre, oltre che sul perimetro, per allertare i servizi di emergenza in caso di tentativi di intrusione, e dovrebbero essere una delle prime misure messe in atto da siti presi di mira per il furto di metalli, come per esempio chiese e scavi archeologici.

Videosorveglianza e allarmi anti-intrusione, se monitorati da remoto da operatori specializzati, assicurano che il sito sia protetto giorno e notte. Gli addetti al controllo sono poi in grado di comunicare ogni violazione della sicurezza con i servizi di emergenza e persino fornire informazioni in tempo reale come per esempio il numero di intrusi e il punto di accesso.
Guidare la carica contro il furto di metalli
Considerando che il furto di metalli ha conseguenze altamente negative come per esempio l'interruzione dei trasporti, danni agli istituti scolastici e ospedalieri – in una caccia che non ha risparmiato le linee telefoniche, le reti elettriche, ma anche le tubazioni delle abitazioni, i cimiteri e le grondaie delle case – è un fenomeno che può nuocere a ogni azienda e settore. Per questa ragione è fondamentale che le aziende attuino misure che aiutino a prevenire e agiscano come deterrente per i furti nelle loro proprietà .

Quella dei furti di metallo, e in particolare del rame, è una problematica che affligge da tempo numerosi settori. Molti operatori industriali hanno subito in questi ultimi anni azioni di furto, spesso anche reiterate nello stesso sito produttivo e nello stesso periodo. Se prima del 2008 i furti avevano assunto prevalentemente la veste di vere e proprie rapine a mano armata, oggi si riscontrano altre modalità  riconducibili a episodi di singoli gruppi o individui non ben strutturati, ma fortemente attratti dal valore del bene. Il rame, unitamente ai principali metalli, è una delle materie prime che entra in larga misura nelle lavorazioni che conducono alla realizzazione di molte tecnologie, in particolare nei cavi.

Le autorità  stanno cercando di contrastare questa tendenza, con iniziative come la già  citata creazione dell'Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame, ma è opportuno che le aziende prendano coscienza dei rischi che corrono e si comportino di conseguenza, predisponendo le misure di sicurezza più appropriate per non rendersi un obiettivo appetibile per i ladri.

Articolo a cura di Andrea Natale, marketing manager di Tyco Integrated Fire & Security

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* Immagine Shutterstock