Dopo la grande enfasi mediatica per il lancio del Nexus One, il primo smartphone basato su Android – che ha sancito l’entrata Google nel segmento vendita diretta di terminali mobili di fascia alta, arrivano le prime critiche sia al telefonino che alla stessa Google. E le prime perplessità , dopo il taglio drastico del prezzo di vendita (da 379 dollari a 279) per il terminale acquistato in abbonamento con T-Mobile.
Il Nexus One (presto in Europa) è stato una sorta di passepartout utilizzato dalla società per lanciare il suo primo negozio online di telefonia mobile e per pubblicizzare la nuova politica commerciale. A volte, però, il passo può essere più lungo della gamba, sopratutto quando ci s confronta con competitor agguerriti come quelli del mercato americano, da sempre spietato nelle critiche se “qualcosa non funziona”.
Già , perché le lamentele sono arrivate sin da subito. Ed in grandi quantità .
In primis, il telefono sembra avere qualche “lacuna di troppo”: gli utenti puntano il dito sulla fotocamera che presenterebbe lo stesso difetto di quella dell’HTC HD2. Essendo il Nexus One costruito da HTC la cosa non sconvolge, anche se era lecito aspettarsi che HTC non commettesse l’errore due volte.
In sostanza tutte le foto presentano al centro un leggero alone rosso che si nota sopratutto nelle foto più chiare. Il secondo problema riguarda la gestione delle reti 3G da parte del Nexus One che viene definita “pessima”, con un continuo switch tra 3G e 2G a tutto discapito della batteria e dell’uso dell’internet mobile.
A dir la verità , su questo punto c’è chi sostiene che il problema vero sia la precaria rete del gestore americano AT&T, ma finché lo smartphone non sarà testato a dovere anche su altre reti di altri gestori sarà l’hardware del Nexus One ad essere messo sotto accusa, anche perché gli ultimi smartphone HTC non hanno mai brillato in fatto di sensibilità in ricezione.
Le critiche più severe sono infine rivolte proprio a Google, “rea” di aver lanciato in fretta e furia lo smartphone senza cucigli addosso un reparto di assistenza degno del marchio Google.
Al momento, infatti, gli utenti statunitensi lamentano la mancanza completa di un numero da chiamare per l’assistenza tecnica, ed anche la gestione del supporto via e-mail risulta alquanto precaria.
Non è un flop quello di Google, ovviamente. Tuttavia, gli analisti a buon ragione sottolineano che si poteva certo fare di meglio.
Vedremo quale sarà infine la reazione di mercato. Al momento che, per quanto riguarda i disguidi tecnici, Google e HTC stanno lavorando a dei correttivi e l’assistenza tecnica verrà fornita direttamente da HTC.