Dopo mesi di attesa, caratterizzati da numerosi rinvii e rumors, pare che sia finalmente giunto il momento del lancio della nuova versione del sistema operativo mobile di Microsoft, denominata 6.5. Il rilascio dovrebbe avvenire il 6 ottobre prossimo, contestualmente all’accordo con i principali gestori telefonici e produttori di smartphone e palmari.
In realtà , forse per cercare di far accrescere l’attenzione sull’evento, la casa di Redmond ha deciso di rinominare la release in Windows Phone e parallelamente verrà proposta la presentazione del MarketPlace dedicato alle applicazioni mobili e del servizio di sincronizzazione online My Phone.
La novità principale mi pare possa essere individuata nella riorganizzazione del layout dell’interfaccia, sempre più touch oriented per facilitare l’interazione degli utenti mediante l’uso dita. E ciò a partire dalla schermata principale, caratterizzata da ampie icone per consentire un rapido accesso ai principali programmi ed alle impostazioni generali.
Appare evidente il tentativo di proporre una valida alternativa all’interfaccia concepita da Apple per l’iPhone, ma mi pare, a meno di liete smentite, che si ripropongano alcuni limiti tipici di Windows Mobile.
Non sembra infatti di essere davanti ad una vera e propria svolta, annunciata con la versione 7 del sistema operativo, apparendo più che altro come un ulteriore restyling, senza particolari novità in termini di velocità , efficienza ed immediatezza d’utilizzo. Tenendo oltretutto presente che la qualità dello schermo del melafonino appare tuttora insuperata.
Inoltre, se da un lato la politica di Apple viene criticata per la sua chiusura, dall’altro l’approccio “open” di Microsoft ha favorito la proliferazione di numerosi device grazie al lavoro dei diversi partner di prestigio.
La variegata offerta hardware ha però come contro la maggiore difficoltà nell’adattamento delle applicazioni, richiedendo tempi di sviluppo mediamente superiori e non rendendo disponibili gli aggiornamenti del sistema operativo per terminali che sarebbero in grado di supportarli, lasciando la sola alternativa di una onerosa sostituzione.