Il mondo dei videogiochi è ormai sempre più sotto attacco cracker. Dopo Sony, Nintendo, Bethesda ed Epic anche le difese di Sega sono state penetrate, con conseguente furto di dati sensibili. In particolare, l’attacco sarebbe avvenuto alla piattaforma Sega Pass.
Il tragico capitolare di molte delle altre aziende ha però reso la vicenda meno dolorosa per la casa madre di Sonic. Infatti, dato che gran parte delle difese hanno comunque retto, la notizia è stata accolta quasi come “buona” dagli addetti ai lavori.
La criptazione delle password ha negato ai cracker la possibilità di rubarle, limitando il furto ai dati sensibili più stretti e agli indirizzi mail. Certamente, qualcosa di estremamente fastidioso; in salvo però, oltre l’accesso all’account, anche i dati per l’accesso all’internet banking, di certo l’obbiettivo più ghiotto.
Inoltre, la Sega è stata lodata per la rapidità con cui non solo ha messo fine all’attacco, ma ha anche comunicato agli utenti quanto era avvenuto: appena 24 ore dall’inizio del cracking.
L’azienda ha anche rassicurato i propri utenti sulla non necessità di modificare le password dopo l’attacco. Il consiglio, però, rimane valido – anzi, è caldamente consigliato – per coloro i quali utilizzino la stessa frase di sicurezza sia per l’account Sega Pass, sia per la posta elettronica. Comportamento che in generale non è proprio il massimo per la sicurezza.