Da alcuni anni, leggere in Rete o sui giornali di divario digitale, di gap da colmare e aree del Paese non cablate e da “coprire” è divenuta una realtà quotidiana. Perchè? Per il semplice fatto che le iniziative di contrasto del digital divide, ormai, non sono più il frutto di programmi di inclusione socio-digitale quanto piuttosto una necessità anche di business, per chiunque svolga un’attività che richieda l’accesso ai servizi internet broadband. E di conseguenza una priorità per i fornitori di accesso in banda larga, anche se “alternativo”.
A concentrarsi su questo filone, nelle ultime settimane, è stata H3G Italia, che stanzierà un budget di 300 milioni di Euro in tre anni per completare il suo progetto.
Certo, la sfida è ardua. L’Amministratore delegato di H3G Italia Vincenzo Novari ha punta il dito contro la lentezza italiana nel portare la banda larga a tutti gli utenti.
Molti dubbi sono stati espressi dal numero uno del gestore mobile anche in relazione al WiMax, destinato a non portare benefici nell’immediato a causa dei lunghi tempi necessari affinché si arrivi ad un vero successo. L’alternativa per 3 Italia? l’Hsdpa.
Evoluzione dell’Umts, è una tecnologia ormai ben consolidata, che permette di raggiungere velocità notevoli collegandosi alla rete mobile con semplici telefonini o modem che supportano questo standard.
E c’è di più: anche l’Hsdpa si sta evolvendo, ed entro un paio di anni si potranno raggiungere in download velocità teoriche molto vicine ai 14Mbit.
Come dire che la vera banda larga mobile sarà questa, visto che il WiMax potrà essere utilizzato solo per collegamenti punto – punto e non in mobilità .
Tre, dunque, ah stanziato 300 milioni di euro che serviranno ad estendere la propria rete e portare entro tre anni collegamenti veloci alle utenze che fino ad ora potevano contare solo su collegamenti classici a 56k (modem analogici).
Un progetto ambizioso e anche rischioso, ma devo dire personalmente interessante. Gli altri operatori di telefonia mobile non stanno puntando molto sulla connettività , o meglio, offrono tariffe sempre diverse, ma fanno poco per estendere la banda larga mobile in tutta Italia.
H3G ha deciso invece di puntare tutto – e probabilmente a buon ragione – a sfidare il WiMax, che non può essere utilizzato per la mobilità dal momento che le frequenze sono troppo alte e potrà essere impiegato solo per collegare direttamente le abitazioni ai ripetitori tramite antenne predisposte.
Tra l’altro, 3 Italia offre svariate soluzioni dati rivolte alle aziende, che permettono una certa disinvoltura nell’utilizzo del collegamento a banda larga per il proprio business: 5GB a settimana a prezzi decisamente competitivi. L’abbonamento però è valido solo sotto copertura della rete H3G; spostandosi sotto roaming Tim si passa a pagare a MB consumati a prezzi davvero cari.
In questo scenario, è chiaro che un deciso aumento della copertura permetterebbe a chi opera in mobilità di poter disporre sempre più di una connessione dati veloce. Non solo nei grandi centri o in periferia ma anche in montagna o in zone disagiate.
Ormai lavoro ed internet stanno diventando in molti casi una cosa sola.