Nonostante il continuo parlare in materia di protezione dati e sicurezza in genere, un fatto recente riporta prepotentemente alla ribalta il problema. Lo conferma infatti quanto avvenuto nei giorni scorsi nel Minnesota: basta un semplice contrattempo a far saltare le strategie di sicurezza anche più articolate.
Nel caso specifico, i dati personali relativi a qualche cosa come 268.000 donatori di sangue locali che si trovavano memorizzati all’interno di un notebook in uso a un dipendente del Memorial Blood Center sono stati rubati insieme al notebook stesso.
Difficile che i dati siano stati l’oggetto del furto. Il portatile, d’altra parte, si trovava all’interno dei una ventiquattrore, ed è stata quest’ultima forse ad attirare i ladri.
Importante inoltre precisare che la presenza del database sul laptop rientrava nelle finalità previste dal trattamento delle informazioni personali, dal momento che era in corso un’operazione di creazione di unità di sangue.
Nonostante tutto questo, la conclusione è che migliaia di informazioni sensibili, tra cui per esempio il numero di previdenza (fondamentale negli USA), si trovano ora nelle mani di chi potenzialmente potrebbe farne un utilizzo criminale.
La situazione non è molto lontana da quella che potrebbe presentarsi in una qualsiasi azienda, soprattutto quelle meno grandi, dove non è sempre possibile poter contare su risorse dedicate per la sicurezza dei sistemi.
In particolare, forse sarebbe in grado di rivedere le politiche attuali sempre più spesso orientate a dotare i dipendenti di notebook piuttosto che di postazioni fisse, anche per questioni di immagine o gratificazione del personale più che per vere e proprie esigenze di mobilità .
Il fatto stesso di poter contare su un notebook infatti, è un invito a portare con sè il computer. Se da una parte questo può aumentare la produttività del dipendente anche fuori dai canonici orari di lavoro, comporta dei rischi che troppo spesso vengono ancora sottovalutati.
In ogni caso, una verifica in più dei sistemi di sicurezza impiegati sui notebook, non guasta mai. Molto raramente per esempio, vengono adottate funzionalità come quella che permette, una volta individuato il laptop collegato a una rete wireless, di formattare un hard disk a distanza in caso di situazioni come questa.