Dati sensibili, usare TrueCrypt per nascondere i file

di Dario Freddi

Pubblicato 2 Ottobre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:50

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Una delle questioni più banali della sicurezza informatica (e non solo di quella) è l’occultamento di dati importanti o sensibili, un problema con cui si vengono a scontrare buona parte delle aziende.

Da questo punto di vista, uno dei metodi più sicuri per evitare che i propri file vengano “rubati”, anche in caso di furto fisico del PC, è quello della criptatura del filesystem.

Questa procedura risolve il problema alla radice, dato che l’intero Hard Disk è criptato secondo un algoritmo sicuro, che rende impossibile l’accesso a chi non ne possieda la chiave. Ma come fare, praticamente, per proteggere i propri dati?

Fra le tante soluzioni adottabili ce n’è una che mi piacerebbe consigliarvi. È una soluzione pratica, perché estremamente facile, gratuita, e anche multipiattaforma. Oltre che sicura, visto che si basa sull’AES-256: per intenderci, un algoritmo utilizzato dallo stesso Governo degli Stati Uniti per proteggere i propri dati.

Vi sto parlando di TrueCrypt, programma Open source estremamente maturo in grado di criptare partizioni, dischi virtuali o interi Hard Disk: grazie ad esso potrete facilmente criptare le vostre partizioni già  esistenti, dopodichè il vostro disco richiederà  una password per essere attivato.

La differenza con la criptatura di un singolo file è che con TrueCrypt si occulta ogni cosa, anche la struttura delle cartelle e i nomi dei files. Addirittura uno sconosciuto, al livello più alto di sicurezza, non sarebbe nemmeno in grado di rilevare il vostro Hard Disk.

Visti i tempi che corrono, è una procedura estremamente consigliata, tanto più che Ubuntu, una distribuzione Linux tra le più diffuse, sta valutando la possibilità  di offrire all’utente la criptatura del filesystem fin dalla procedura di installazione. Se già  utenti Desktop prendono questa precauzione, possiamo dire che per le aziende possa ormai diventare quasi indispensabile: non trovate?