Il fenomeno dello SPAM, lo sanno bene tutti coloro che frequentano l’ambito internet, è uno dei più fastidiosi e difficili da eliminare. Ma al giorno d’oggi rappresenta una realtà con la quale è necessario convivere, nostro malgrado. E i rimedi non sono mai sufficienti del tutto per “debellare” definitivamente questo fastidioso fenomeno.
Ma perché per le PMI lo SPAM può rappresentare un problema? In un recente articolo del Quotidiano.Net si evidenziava proprio come nell’arginare questo fenomeno si perdano diverse ore della nostra vita. Non è necessario sottolineare come, in ambito aziendale, il tempo sia denaro: è proprio tendendo presente questo aspetto, che si comprende la pericolosità dei messaggi di posta indesiderati.
Partendo dalla statistica secondo la quale il 90% della mail che circolano al giorno d’oggi sono posta indesiderata, alcune stime hanno dimostrato come la perdita – in termini prettamente monetari – sia di 2000 euro per ogni singola postazione che si connette ad internet ed utilizza la mail.
Una azienda modesta, con 15 dipendenti, registrerebbe dunque, secondo le ricerche dell’Università di Stanford, una perdita di 35.000/40.000 €uro annuali.
Le soluzioni al problema? Al di là dei filtri antispam che vanno costantemente aggiornati e mantenuti efficienti, si aggiunge l’informazione: diventa fondamentale saper riconoscere un messaggio inutile ancora prima di aprirlo, attraverso l’oggetto o il mittente. In questo modo, nel momento in cui si nota il messaggio è sufficiente segnalarlo per far sì che il mittente venga bloccato.