Qualche giorno fa i sistemi informatici di tre ospedali di Londra, il St. Bartholomew’s, il Royal London Hospital a Whitechapel e il London Chest Hospital di Bethnal Green. La colpa è stata attribuita, dopo diverse analisi, ad un’intrusione nei sistemi del pericoloso worm Mytob, che ha agito per due volte.
Alla fine della prima giornata di attacco sembrava che tutto fosse stato risolto e nulla era stato compromesso, ma il giorno successivo un nuovo attacco subito dallo stesso malware ha costretto lo staff dell’ospedale a disattivare tutti i sistemi che regolano le attività delle cliniche.
Il virus ha degli effetti devastanti all’interno dei sistemi che vengono infettati, dato che una volta insediatosi all’interno del disco fisso apre delle porte di comunicazione con l’esterno, con tutte le conseguenze disastrose per la privacy e la sicurezza dei pazienti che possiamo immaginare.
Non è stato ancora scoperto come il worm si sia potuto così facilmente infiltrare nei sistemi degli ospedali, bypassando tutte le soluzioni hardware e software a protezione dei sistemi. Quasi sicuramente la colpa è da attribuire all’azione di qualche dipendente che ha effettuato l’apertura di qualche documento poco raccomandabile. In ogni caso ieri è arrivata la notizia di una quasi completa pulizia dei sistemi, che dovrebbe concludersi del tutto nei prossimi giorni, riportando tutte le macchine alla piena operatività.
Tralasciando tutte le considerazioni riguardanti i dubbi sulla privacy dei pazienti e le preoccupazioni che un possibile evento possa accadere in qualsiasi ospedale, anche italiano, questa notizia ci può far riflettere anche sulla nostra dipendenza quotidiana, ormai pienamente radicata nelle nostre azioni, dalla tecnologia e dai computer.
Gli ospedali, a causa del blocco temporaneo dei sistemi informatici, hanno avuto numerosi problemi con la gestione del servizio delle ambulanze e molti ambulatori non hanno potuto effettuare visite in questo periodo. E prima? Come vivevamo qualche decennio fa? Come si effettuavano le visite nelle cliniche quando negli ospedali non c’era il timore del furto dei dati contenuti su supporti digitali e si riusciva a lavorare anche senza un backup a disposizione?