I casi di richieste di riscatti sul Web negli ultimi tempi sembrano essere aumentati e il procedimento diventa ancora più grave soprattutto quando ad essere minacciati sono dati importanti che in qualsiasi modo devono venire protetti per evitarne una diffusione capillare che può ledere la privacy dei soggetti interessati.
L’ennesimo caso di questo tipo è avvenuto negli Stati Uniti e la richiesta di riscatto è ancora in corso. Sono stati sottratti, ad una società statunitense che gestisce prescrizioni mediche, milioni di cartelle cliniche dei pazienti e adesso i cybercriminali chiedono un riscatto per la consegna dei dati.
Lo ha dichiarato Express Scripts, la società in questione, che ha rivelato di aver ricevuto una comunicazione, ad inizio del mese scorso, che riportava correttamente i dati relativi a 75 pazienti gestiti dalla società stessa, che quindi erano stati già rubati.
L’azienda ha subito contattato l’FBI, che sta indagando sulla vicenda per rintracciare i colpevoli.
Non è questo il primo caso di questo genere. Vicende di questo tipo accadono purtroppo ormai da diversi anni in tutti i Paesi del mondo e devono seriamente far riflettere dirigenti e personale addetto alla sicurezza che, evidentemente, le funzionalità a protezione dei dati detenuti dalle società spesso e volentieri non sono per nulla efficaci.
Express Scripts ha dichiarato di avere da tempo adottato misure di sicurezza adeguate ad un’azienda di questo tipo, ma purtroppo c’è sempre qualche vulnerabilità in qualsiasi sistema.
È da dire, però, che in moltissimi casi (la maggior parte, forse) gli errori e i bug derivano da negligenze e sbagli umani, dei tecnici e di chi è addetto alla gestione del sistema.