Impietosa la sentenza di Secunia: le suite che dovrebbero proteggere i nostri computer in realtà proteggono ben poco. Su trecento test condotti i dodici prodotti messi alla prova hanno fallito in media nel 97% dei casi.
L’unica suite che sembra salvarsi, si fa per dire, è Norton Internet Security 2009 che nei test ha rilevato il 21,33% delle minacce. Una percentuale abbastanza bassa che però si distingue dal resto dei risultati. Il secondo miglior posto spetta a BitDefender Internet Security Suite 2009 che ha totalizzato il 2,33%. Maglia nera a Norman Security Suite 7.10 che ha lasciato l’utente scoperto nel 100% dei casi.
I trecento test svolti da Secunia, che ha messo a disposizione anche un PDF riepilogativo, hanno riguardato sia attacchi tramite file creati ad arte, sia pagine Web compromesse, con 126 minacce segnate come più importanti, e su cui, magra consolazione, le suite sotto accusa sono state leggermente più accurate della media generale.
Le case produttrici cercano di difendersi facendo notare come i test riguardino degli exploit sviluppati da Secunia su vulnerabilità che però non sono state finora sfruttate da virus e malware e infatti il test svolto da Secunia ha controllato l’affidabilità delle suite di sicurezza per le minacce future, non per quelle passate.
Tuttavia la vulnerabilità più vecchia sfruttata dai test risale al 2005 e quello su cui Secunia insiste è l’incapacità di giocare d’anticipo da parte delle suite: aspettare che nasca un virus per proporne il rimedio lascia l’utente esposto per un inevitabile quanto pericoloso lasso di tempo.