Il metodo di Playfair

di Fabrizio Sinopoli

Pubblicato 18 Agosto 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:49

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Inventato nel 1854 da Sir Charles Wheatstone (anche se porta il nome del suo amico, il barone Playfair di St. Andrews), il metodo di Playfair è indubbiamente il metodo di sostituzione a blocchi (“mutiple-letter encryption“) più conosciuto.

L’algoritmo si basa sull’uso di un vettore 5×5 di lettere, costruita partendo da una parola chiave.

Vediamone un esempio:

S E C U R

I T Y A B

D F G H K

L M N O P

Q V W X Z

(Nota: la lettera J viene rappresentata da I)

La sostituzione avviene nel seguente modo:

  • le parole del testo in chiaro vengono legate le une alle altre, introducendo una X al posto degli eventuali spazi;
  • i caratteri vengono considerati a coppie;
  • se una coppia di lettere individua un rettangolo (per esempio, IC) viene sostituita dai vertici residui (ossia, SY);
  • se le due lettere appartengono alla stessa riga (per esempio, DH), vengono sostituite con le lettere immediatamente a destra (cioè, FK);
  • se le due lettere appartengono alla stessa colonna (a esempi, YN) vengono sostituite dalle lettere immediatamente sottostanti (ossia, GW);
  • una coppia di lettere ripetuta (per esempio, GG) viene sostituta con la coppia di lettere sottostanti (NN).

Facciamo un piccolo esempio e consideriamo la frase: “era un notte buia e tempestosa”. Seguendo quanto detto sopra, dividiamo la frase in blocchi di due lettere, inserendo le X dove necessario:

Testo in chiaro: er ax un ax no tt ex bu ia xe xt em pe st os ax

Testo codificato: CS HU OC HU OP FF VU RA TB UV AV TU RM EI UL HU

A questo punto, possiamo raccogliere in blocchi (per esempio, di lunghezza 5) il testo codificato, ottenendo così:

CSHUO CHUOP FFVUR ATBUV AVTUR MEIUL HU