I risultati del McAfee Spam Experiment

di Gianluca Rini

Pubblicato 23 Luglio 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:49

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Si è concluso qualche giorno fa il grande esperimento promosso dalla società di sicurezza McAfee, dedicato a scoprire quali sono realmente i veri pericoli dello spam.

La prova per 50 volontari sparsi in dieci Paesi del mondo, che potremmo definire “di coraggio”, consisteva nell’immergersi completamente dentro i meccanismi contorti delle mail spazzatura, accettando esplicitamente alle offerte truffa e alle vendite di prodotti non desiderati.

L’esperimento ha dato la possibilità ai ricercatori McAfee di individuare le cause e i meccanismi dello spam in modo molto dettagliato, con lo scopo di stilare un report preciso e trovare nuove soluzioni sotto forma di software o di semplici ma sempre utilissimi consigli agli utilizzatori di Internet.

Il totale dei messaggi spam che hanno ricevuto i partecipanti al maxi-esperimento è stato di ben 104.000, con una media di 2.096 email a testa, per circa 70 messaggi di posta elettronica al giorno per ciascun partecipante.

Molti partecipanti hanno notato un rallentamento dei propri computer, a significare che mentre navigavano, a loro insaputa, i siti Web stavano installando malware. In soli 30 giorni si è verificato un notevole cambiamento nelle prestazioni dei loro computer. A dimostrazione di quanto malware veniva installato senza che ne fossero a conoscenza. Lo spam è molto più di un semplice fastidio; è una minaccia reale.

È quanto ha affermato Jeff Green, senior vice president di McAfee Avert Labs, al termine del periodo dell’esperimento, che comunque la società di sicurezza pensa di ripetere in futuro.

Per quanto riguarda la classifica dei Paesi del mondo con più spam, ecco una tabella riassuntiva:

  • Stati Uniti (23233;
  • Brasile) 15856;
  • Italia (15610;
  • Messico) 12229;
  • Regno Unito (11965;
  • Australia) 9214;
  • Olanda (6378;
  • Spagna) 5419;
  • Francia (2597;
  • Germania) 2331.

Ecco invece i dieci argomenti più sfruttati all’interno dei messaggi di spam ricevuti dai partecipanti.

  • Finanza;
  • Pubblicità;
  • Salute e medicina;
  • Contenuti per adulti;
  • Offerte gratuite;
  • Carte di credito;
  • Istruzione;
  • Guadagni facili;
  • Informatica;
  • Truffe nigeriane.

Dave DeWalt, chief executive officer e presidente di McAfee ha affermato che

il McAfee S.P.A.M. Experiment ci dimostra che anche se le persone pensano di conoscere i pericoli dello spam, non ne comprendono la reale portata. I nostri partecipanti avevano estrazioni sociali differenti, provenivano da tutto il mondo, e dato il loro interesse a partecipare all’esperimento erano tutti ben consci del problema. Nonostante ciò sono tutti rimasti scioccati dall’enorme quantità di spam ricevuto in un breve periodo di tempo e dal limite a cui arrivano gli spammer per ottenere quello che vogliono. Credo che l’esperimento dimostri che lo spam è innegabilmente legato al crimine informatico, è un problema immenso e non sta per nulla scomparendo. Non si tratta più di “risolverlo” ma di “gestirlo”