Il primo di Agosto sarà una data molto particolare per i cittadini bavaresi, che potrebbero essere spiati attraverso l’utilizzo di malware. E il tutto avverrà legalmente e sarà effettuato dalle forze di polizia.
Una decisione che getta ancora di più ombre nei provvedimenti tentati più volte dai vari governi nazionali europei (e non) a favore della sicurezza nazionale, ma molto probabilmente a svantaggio della privacy dei cittadini.
Nasce così la minaccia dei trojan che sono stati definiti “di stato”, dei malware che le forze dell’ordine potranno utilizzare per indagare in caso di minacce urgenti “al paese o alla federazione, o alla vita o alla libertà di una persona”. La polizia potrà legalmente entrare nei computer delle persone, visualizzarne i dati, modificarli o cancellarli senza problemi.
Ovviamente questo, secondo la legge, deve essere effettuato solo in presenza di un corretto mandato da parte del giudice che dispone le indagini, ma l’opposizione al governo avverte della pericolosità di tali provvedimenti, che potrebbero essere sfruttati e abusati senza pietà anche senza passare da lunghi procedimenti burocratici.
Ma il ministro dell’interno Joachim Herrmann parla degli innumerevoli aspetti positivi che questa nuova legge presenta.
La Baviera sarà il primo stato a offrire le basi legali per le ricerche online. Mostreremo un’altra volta chi è il leader nel campo della sicurezza interna tedesca.
Intanto, insieme ai cittadini bavaresi, preoccupati e intimoriti da qualcosa che legalmente potrebbe turbare la propria privacy e la sicurezza personale, protesta anche la Corte Costituzionale del luogo, avvertendo dei rischi che un simile provvedimento potrebbe causare. Ma Herrmann parla chiaramente:
l’introduzione delle modifiche alla legge non cozza con la Costituzione bavarese e la Costituzione federale.