E-mail minatorie: il comunicato della Polizia Postale

di Gianluca Rini

Pubblicato 2 Aprile 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:49

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Qualche giorno fa vi avevamo informato di una nuova minaccia di spam molto pericolosa, nella forma di un’e-mail minatoria che ultimamente sta acquistando popolarità tra gli spammer.

In particolare si trattava di una mail inviata da un mittente indicato sotto il nome di Carlo Montorsini, che metteva in guardia l’utente, puntando il dito verso dei fantomatici file scaricati illegalmente e presenti nel computer della vittima.

All’ignaro utente veniva consigliato vivamente di auto-denunciare la propria estraneità alla vicenda, per evitare l’insorgere di pericoli ancora più gravi dato che, diceva l’e-mail, la casella di posta dell’utente era sotto controllo da un bel po’ di giorni.

Ovviamente è tutto falso e, per quanto gli internauti un po’ più esperti si possano stupire che qualcuno possa cadere nella trappola, sicuramente molti utenti ancora alle prime armi e timorosi di possibili conseguenze legali ci saranno cascati.

E adesso un comunicato della Polizia Postale apre un nuovo capitolo nella vicenda. Viene spiegato cosa accade realmente aprendo quel link incriminato:

Invece di verificare se il proprio nominativo compare in una presunta lista di indagati, in realtà il servizio avvia un programma che installa sul PC codice malevolo

Inoltre nel comunicato viene spiegato che esistono due versioni leggermente diverse dello stesso testo in circolazione. Nella prima versione si consiglia di compilare l’inesistente modulo in un link esterno, che farà appunto scaricare il malware; nella seconda invece si invita l’utente a scaricare un file zippato, che ovviamente contiene lo stesso codice malevolo.

La Polizia Postale inoltre fa notare che per comunicazioni di questo tipo l’utente non viene certo contattato via posta elettronica, e ovviamente sarebbe il colmo se venisse chiesto di compilare dei moduli per dichiararsi estranei alla vicenda.

Insomma, un mix di informazioni senza senso che forse dovrebbero mettere in guardia anche gli utenti che si sono avvicinati da poco al mondo dei computer, di Internet e della posta elettronica.