Hanno fatto molto discutere alcune dichiarazioni rilasciate da Patrick Dempsey, un ex-agente FBI e attualmente Chief Information Security Officer (CISO) di Janney Montgomery Scott.
La sua proposta è alquanto originale: accanto all’attuale rete (“Internet #1”), si potrebbe pensare di progettarne una seconda (“Internet #2”) più sicura. Le persone che vorranno maggiori garanzie di sicurezza potranno accedere a quest’ultima, previa registrazione e fornendo maggiori credenziali. Tutti gli altri potranno continuare invece ad utilizzare Internet #1.
Ma quali sono le motivazioni che hanno spinto Dempsey ad affermare questa necessità di una seconda Internet?
Innanzitutto la Rete si sta rivelando terreno sempre più fertile per i cyber-crimini. Veri e propri crimini internazionali contro cui si hanno continue difficoltà da parte della polizia, dovute al fatto che non sempre è semplice trovare le “prove”.
Inoltre c’è una difficoltà legislativa: proprio perché si tratta di crimini internazionali, serve sempre più collaborazione tra i governi. Però la burocrazia e le leggi viaggiano molto più lentamente rispetto alla velocità con cui aumentano numero e tipi di attacchi. Al tempo stesso ogni Paese ha proprie leggi e regole interne, spesso in contrasto con quelle di altri Paesi. Basta pensare all’ultimo caso di censura di YouTube da parte del Pakistan.
Secondo Dempsey, è evidente che Internet richieda un certo tipo di “governo”. Ma è altrettanto evidente che il tentativo di istituire questo governo, attraverso i numerosi sistemi giuridici, potrebbe non essere pratico. L’altra possibilità per “governare” Internet, e, più specificamente, l’attività criminosa che si verifica su Internet, potrebbe essere quella di cambiare la struttura di Internet.
Quindi, Dempsey giunge alla conclusione che non essendoci un modo sicuro per “proteggere i nostri confini” quando si tratta di Internet, sia necessaria la creazione ex-novo di una seconda Internet.
Voi cosa ne pensate?