Cisco ha recentemente pubblicato il suo Annual Security Report (un pdf in lingua inglese) che fornisce analisi, previsioni e raccomandazioni sulla sicurezza informatica.
La novità è che, oltre ai soliti temi (vulnerabilità, difesa perimetrale, etc.), il rapporto individua una nuova categoria di rischi emergenti denominata minacce geopolitiche. Cisco suona l’allarme sul fatto che il cyberspazio è ormai teatro di una vera e propria guerra informatica in cui sono coinvolte sia nazioni, sia organizzazioni criminali.
Gli esempi riportati sono assai noti. Si va dai veri e propri attacchi web ai siti governativi USA, tedeschi ed inglesi a seguito di tensioni diplomatiche tra il mondo occidentale e le potenze dell’estremo oriente, all’individuazione (a volte anche all’arresto) di spie telematiche, passando da forme di ricatto elettronico ad aziende con forte business sulla rete.
La minaccia è tanto reale che gli Stati Uniti hanno reagito con la creazione di un nuovo Cyber Command inquadrato nelle forze militari.
Anche McAfee ha recentemente pubblicato un suo report (un pdf in lingua italiana) che conferma i crescenti pericoli web per la sicurezza nazionale dato che gli attacchi informatici online diventano sempre più complessi e volti ad ottenere anche vantaggi politici.
Secondo McAfee ci troviamo nel mezzo di una guerra fredda informatica e in una gara per la supremazia cibernetica.
Che fare? Cisco e McAfee concordano che si deve modificare il modo in cui si considera la sicurezza: i veri asset sono ormai le informazioni che vanno protette da possibili attacchi sia interni che esterni. Lo spionaggio telematico è una minaccia reale che, a vari livelli, deve essere contrastato anche ai fini della sicurezza nazionale.