Condanne per Phishing, in Italia qualcosa sta cambiando

di Stefano Besana

Pubblicato 3 Dicembre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:50

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Leggevo oggi una notizia che ci porta a tornare alle nostre riflessioni di qualche tempo fa.

In questa stessa sede avevamo messo in evidenza le problematiche relative alla mancanza di corrette legislazioni in merito alle frodi informatiche e alle attività dannose svolte sul web.

Ebbene, ecco che la situazione sta lentamente, ma spero non solo superficialmente, cambiando. Le condanne che si susseguono in questo periodo in diverse località del globo, sono indice del fatto che la consapevolezza in questo settore si stia modificando, il che è essenzialmente un dato molto positivo.

La notizia mette in evidenza come ventiquattro persone saranno condotte dinnanzi al giudice per l’udienza preliminare per le indagini condotte nel mese di Luglio nell’ambito dell’operazione denominata Phish & Chip (soprassediamo sulla scelta del nome per non essere cattivi).

L’operazione è stata coordinata dalla Guardia di Finanza ed è stata svolta in stretta collaborazione con la Polizia Giudiziaria di Milano e la divisione antifrode di Poste Italiane.

Lo schema dell’associazione seguiva il classico furto di account e conti correnti postali, nello specifico Postepay ricaricabili, attraverso mail fasulle nelle quali si chiedeva la conferma dell’attivazione di conti o la conferma di password.

Schema classico che comunque non ha impedito ai malintenzionati di ottenere dei guadagni.

La cosa interessante è che si tratta della prima operazione di questo genere condotta su suolo Italiano, il che significa indubbiamente che le cose si stanno modificando e le autorità si stanno lentamente rendendo conto che il problema è molto più grave di quanto si pensi ed è necessario porre rimedio alla cosa.

Per una volta penso di poter dire che si tratti di una notizia essenzialmente positiva. Sbaglio?