"Google Street-View" è pericoloso per la privacy?

di Stefano Besana

Pubblicato 12 Settembre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:50

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Per chi non lo conoscesse “Google Street View” è un nuovo servizio implementato in Google Maps in grado di offrire una visuale panoramica della città e delle strade, come se l’utente fosse realmente in quel luogo.

Sicuramente un’iniziativa eccezionale (come gran parte delle idee di BigG), ma esistono due piccole annotazioni da fare.

Il servizio momentaneamente è disponibile solo per alcune città, le più grandi, e spesso limitate al continente Americano. Sebbene questo limite possa essere aggirato, e sicuramente cesserà di esistere in un futuro molto prossimo, ne esiste un altro, ben più importante.
Dal punto di vista della privacy? Il nuovo servizio rappresenta una violazione?

L’istantanea disponibile su Street View è ovviamente scattata in momenti differenti da quelli della consultazione. Potrebbe capitare che qualcuno sia stato colto nel bel mezzo di qualche attività “particolare”, e guarda caso, non mancano già i servizi (su Internet) che raccolgono immagini curiose e buffe: StreetViewFun ne è un esempio.

Il servizio, come accennato in apertura, è momentaneamente disponibile per città USA (New York, San Francisco, Las Vegas, Denver e Miami) dove la legislazione è differente da quella italiana e il diritto di cronaca è sancito come diritto pubblico alla portata di tutti, qui nel nostro paese le restrizioni sono molto più severe anche se Google ha già dato alcune garanzie.

Mountain View fa dichiarazioni rassicuranti:

“Google tiene parecchio alla privacy. Le foto pubblicate sono scattate su suolo e proprietà pubblici: immagini che non hanno nulla di diverso da quello che chiunque può fotografare e vedere camminando per strada.
[…]
Provvediamo a togliere e a rimpiazzare le immagini denunciate da ogni singola lamentela. Offriamo strumenti facilmente accessibili per segnalarci le immagini sensibili o inappropriate, sotto la voce Street View Help.”

Ancora una volta verrebbe facile il paragone con il Grande Fratello (quello di Orwell, non della Endemol), ma anche in questo caso il servizio offerto da Google non mi pare rappresenti qualcosa di scandaloso dal punto di vista della privacy e della sicurezza informatica. Il tutto sta nell’uso che se ne fa’.