Con il termine VOIP (Voice Over IP) si intende una tecnologia che rende possibile una chiamata telefonica sfruttando una connessione internet o comunque una rete dedicata che utilizza il protocollo internet (IP appunto).
Se da un lato possiamo individuare differenti vantaggi, dall’altro la tecnologia solleva non pochi dubbi.
Il VOIP permette (rispetto alla telefonia tradizionale) di :
- Spendere meno per ogni chiamata, specie per quelle intercontinentali o sulla lunga distanza
- Abbassare i costi per le infrastrutture: è sufficiente solo una rete IP
- Introdurre funzionalità avanzate
- Implementare nuovi servizi.
È un fenomeno che è in costante crescita, sia sul territorio italiano sia su quello internazionale.
Uno studio reso noto da IDC ha dimostrato come questa tecnologia innovativa trovi sempre maggiore implementazione in quelle che sono le piccole e medie realtà aziendali (PMI).
Secondo il report e le proiezioni dell’indagine si passerà da un 9,9 milioni di telefoni VOIP del 2006 ai 45,8 milioni del 2010.
I vantaggi li abbiamo già elencati, gli svantaggi sembrerebbero lontani, ma se si riflette un momento sulla “giovinezza” del servizio si possono subito sollevare alcune questioni di fondo. Per esempio, non esiste al momento nessun piano di sicurezza per quello che è il VOIP.
Secondo Bogdan Materna, CTO di VoIPShield Systems, esiste una notevole differenza tra quella che è la sicurezza dei dati su linea tradizionale e quella invece su VOIP. L’utilizzo della telefonia attraverso il protocollo internet porta una nuova serie di domande che vedono la sicurezza (tanto per cambiare) in primo piano.
Soprattutto per le realtà aziendali è necessario che vi sia una determinata sicurezza dei dati e questa sicurezza deve essere garantita.
Un ruolo importante, messo in evidenza, è quello dello SPIT (SPAM over Internet Telephony), una nuova forma di spamming che dimostra ancora una volta come i fenomeni di spamming e più in generale quelli di malware, siano sempre un passo avanti alle misure per contrastarli.
Materna suggerisce che uno dei possibili mezzi per garantire la sicurezza potrebbe essere quello di creare un unico strumento che lavori in concomitanza con le applicazioni per la gestione dei dati.
Certo è che (a mio parere) sarebbe quantomeno controproducente smettere di investire in questo settore per problemi di sicurezza.