IMU e IVA: per lo stop servono 5 miliardi
Fermare l’IMU e l’IVA è possibile, ma il Governo deve individuare altri 5 miliardi di euro da destinare a questi obiettivi; in questi giorni i Ministeri stringono sulla spending review.
Fermare l’IMU e l’IVA è possibile, ma il Governo deve individuare altri 5 miliardi di euro da destinare a questi obiettivi; in questi giorni i Ministeri stringono sulla spending review.
Dopo le Riforme IMU, TARES ed IVA previste tra luglio e dicembre, il Governo programma una nuova stagione di Spending Review, con il riordino degli incentivi alle imprese e delle detrazioni fiscali ai cittadini: i piani punto per punto.
Al via la sperimentazione delle cartelle di Equitalia notificate via PEC: ecco cosa cambia per società di persone e di capitali.
La Commissione UE archivia la procedura di infrazione per deficit eccessivo contro l’Italia e pubblica le raccomandazioni: meno tasse e più credito alle imprese, lavoro per giovani e donne.
Italia fuori dalla procedura d’infrazione UE per deficit eccessivo: il 29 maggio il disco verde che libera fino a 12 mld di risorse, ma con possibili raccomandazioni su conti pubblici, fisco, credito, lavoro e mercati.
Ecco le riforme in attesa di decreti attuativi, rischiano di non diventare mai operative norme su temi caldi come Lavoro, Sviluppo e Spending Review.
Il Consiglio di Stato ha stabilito che gli enti previdenziali privatizzati dei professionisti devono versare il 5-10% dei risparmi in base alla Spending Review: a rischio prestazioni e pensioni.
Tra le parole più ricercate sul Web nel 2012 sul podio quelle riferite alla crisi, che riflettono i disagi a livello economico e politico dell’Italia: IMU, Riforma Pensioni, Legge di Stabilità, Aumento IVA, Aliquote IRPEF, Spending Review…
La scure della Spending Review colpisce anche il progetto Smart City: tagliati 30 milioni di euro, penalizzando uno dei pilastri dell’Agenda Digitale italiana.
Approvato in CdM il riordino delle Province previsti dalla Manovra Finanziaria 2011 e dalla Legge di Spending Review: ecco cosa cambierà.
La manovra finanziaria 2013 incrementa l’IVA, riduce l’IRPEF, conferma la detassazione per il salario di produttività, riordina le agevolazioni fiscali, introduce la Tobin Tax e il fondo Esodati: le novità della Legge di Stabilità.
Legge di Stabilità in CdM: analisi delle misure della manovra finanziaria 2013, sul tavolo aumento IVA, IMU, esodati, pensioni, cuneo fiscale, fondo terremoti, incentivi alle imprese e salario di produttività.
Il Pdl blocca il decreto attuativo per i 55mila esodati salvati dalla riforma delle pensioni con il decreto Spending Review per dubbi sulla copertura finanziaria: i sindacati chiedono al Parlamento di rispettare l’impegno preso prima della scadenza di ottobre.
Alla Camera approvato in via definitiva, con voto di fiducia, il decreto legge del governo di riordino dei conti pubblici (Spending review) con il testo approvato al Senato.
Approvati in Senato i decreti legge in materia di Spending Review e dismissioni del patrimonio pubblico: ecco tutti i tagli alla spesa della PA, gli aumenti fiscali e le altre misure.
Il Governo taglia la metà delle Province ed elegge 10 città metropolitane dal 2014, salve le amministrazioni sopra 350mila abitanti e 2500 kmq: i criteri del CdM dopo il decreto sulla Spending Review.
Mobilitazione il 25 luglio per la salvaguardia di altri 200mila esodati mentre la Ragioneria di Stato nega la copertura per eventuali deroghe e della Commissione Lavoro dalla Camera arriva una nuova proposta bipartisan.
Schema di Decreto Giavazzi con il taglio degli incentivi statali alle imprese per la Spending Review: addio a 10 miliardi di contributi l’anno, da subito abrogate 40 agevolazioni comprese molte per le PMI.
Riammessi i correttivi alla riforma del lavoro presentati da Pd e Pdl, prima bocciati dalla Camera e ora approvati dal Senato dove si discute sulla spending review: ecco come cambierà il mercato del lavoro.
Le PMI apprezzano il DL di Spending Review ma chiedono anche misure per la crescita, mentre Squinzi di Confindustria riserva parole dure al Governo provocando la stizza di Monti, che teme ora reazioni sullo spread.
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