Lavoro: come cambierà con la Riforma
Un’analisi di come le modifiche all’articolo 18 potrebbero cambiare il mercato del lavoro, passando da un principio di proprietà ad uno di responsabilità.
Un’analisi di come le modifiche all’articolo 18 potrebbero cambiare il mercato del lavoro, passando da un principio di proprietà ad uno di responsabilità.
Sulla flessibilità in uscita si reintroduce il reintegro anche per il licenziamenti economici, ma con vincoli stringenti, mentre sulla flessibilità in entrata si ammorbidisce la stretta sui contratti a termine. Rafforzata la conciliazione obbligatoria. Le novità della riforma del lavoro.
Ddl di riforma del lavoro entro poche ore, come rivela il ministro Fornero dopo il ritorno del premier Monti dalla Cina: le novità dell’ultimo momento e le stime sull’iter parlamentare.
Ipotesi di intesa sul modello tedesco per la riforma del lavoro e dell’articolo 18: per i licenziamenti economici illegittimi il giudice potrà scegliere fra reintegro e indennizzo, senza onere della prova in capo al lavoratore.
Fra i dubbi sulla riforma del lavoro, non mancano quelli sull’estensione del nuovo articolo 18 al pubblico impiego, in quanto per non attuarla il testo dovrebbe prevedere esplicita deroga: le differenze fra pubblico e privato e i riferimento normativi.
Novità al vaglio del Governo su riforma dell’articolo 18 e licenziamenti per motivi economici: tentativo di conciliazione obbligatoria e onere della prova per il dipendente che nel fare ricorso individui motivo discriminatorio o disciplinare, altrimenti nessuna speranza di reintegro.
La riforma del lavoro Fornero-Monti varata in CdM riassunta nei suoi sei punti nodali: contratti; licenziamenti; fondi di solidarietà; tutela dei lavoratori anziani; equità di genere; politiche attive; servizi per l’impiego.
Susanna Camusso rimanda lo sciopero della Cgil contro la riforma del lavoro e la revisione dell’articolo 18, confidando nel potere sovrano del Parlamento e in una modifica che reintroduca il reintegro per i licenziamenti illegittimi.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di riforma del mercato del lavoro: modificato l’articolo 18, niente reintegro per i licenziamenti per motivi economici.
La riforma del lavoro studiata dai ministri Elsa Fornero e Mario Monti approda in CdM. Il Governo dichiara: non si torna indietro sull’articolo 18, ora la parola spetta al Parlamento.
Si riapre il dibattito sulla riforma del lavoro e sull’articolo 18: analisi punto per punto della nuova formulazione, che riguarda anche i licenziamenti dei lavoratori di PMI con meno di 15 dipendenti.
In quasi tutti i Paesi europei sono possibili i licenziamenti economici e altre forme di licenziamento individuale. Sempre vietati quelli discriminatori. Il modello tedesco, e la flexicurity danese. Ma anche gli Usa e la Cina.
Licenziamenti, quando secondo la Corte di Cassazione possono essere ritenuti legittimi a fronte di un calo nel fatturato dell’azienda: la sentenza.
Anche le indennità conferite per le procedure di licenziamento senza giusta causa devono essere considerate nell’imponibile; lo precisa la Corte di Cassazione.
La Cassazione dà il via libera al controllo delle email da parte dei datori di lavoro per indagini retrospettive: se confermati i sospetti, si può procedere al licenziamento per giusta causa.
Per effetto del Collegato lavoro, a partire da quest’anno cambiano le regole che consentono ai lavoratori con contratti a termine di presentare ricorso in caso […]
Lavoratori con contratto a tempo, da gennaio 2012 sono in vigore le nuove regole per presentare ricorso in caso di licenziamento al proprio datore di lavoro, pena inefficacia della richiesta.
Social network: quando è che aggiornare il CV su LinkedIn può portare a un licenziamento per giusta causa per un dipendente di azienda?
Il ministro Fornero prende posizione contro le dimissioni in bianco delle lavoratrici in caso di maternità: allo studio un intervento risolutivo.
La riforma del lavoro apre ad una rivisitazione dell’articolo 18 sui licenziamenti nelle aziende con più di 15 dipendenti: il punto di vista di Confindustria e del Ministro Fornero a confronto con quella dei sindacati.
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