Pmi d’Europa: niente ripresa 2011
Le Pmi europee dinanzi alla crisi sono tra le meno ottimiste al mondo per il 2011, guardando ai mercati emergenti come unica salvezza.
Le Pmi europee dinanzi alla crisi sono tra le meno ottimiste al mondo per il 2011, guardando ai mercati emergenti come unica salvezza.
Continua a crescere l’indebitamento delle famiglie italiane, lasciano spazio al fenomeno dell’usura. Rispetto al 2009 il trend è del +129.8%, con quasi due milioni di famiglie a rischio
Green Economy per uscire dalla crisi: sinergia globale con l’Osservatorio nazionale attività economiche eco-sostenibili Onaee.
Il 10% delle imprese italiane presenta un alto rischio di insolvenza nei prossimi 12 mesi, soprattutto tra le Pmi: solo il 5,66% è a basso rischio, soprattutto tra le aziende del Nord.
A causa della crisi, la pressione fiscale si è ridotta nell’Ocse tranne che in pochi paesi, come l’Italia: terza in classifica con il 43,5%.
Fondi camerali finanzieranno progetti per Pmi nell’mbito dell’Accordo di programma siglato tra Ministero dello Sviluppo Economico e Unioncamere.
Salta il tipico party di Natale per metà delle imprese italiane: non ci sono i soldi nè il buonumore, anche se stimolerebbe gratificazione e produttività: indagine Robert Half.
Imprese edili, principali vittime dei crediti non riscossi e al Sud situazione peggiora tanto che le aziende chiedono polizze assicurative.
Osservatorio Cerved: aumentano i fallimenti tra le aziende italiane: +18% rispetto al 2009. Vittime, le imprese più piccole e deboli.
Commissione Europea contro gli effetti della crisi: prorogati al 2011 gli aiuti di Stato per arginare difficoltà finanziarie ed economiche.
Secondo il Rapporto Censis 2010 l’economia dell’Italia stenta a ripartire dopo la crisi: male lavoro, occupazione, formazione e sviluppo.
Imprese artigiane in crisi: gli Stati Generali delle Costruzioni chiedono sostegno al Governo. Domani manifestazione a Montecitorio.
Una ricerca AVG sull’universo Pmi evidenzia un visione positiva delle nuove tecnologie come strumento per superare l’attuale crisi. Occorre però affidarsi maggiormente a personale esperto
Un nuovo software, già annunciato dall’Agenzia delle Entrate, consentirà ai contribuenti di giustificare per il 2009 le situazioni di non congruità degli studi di settore generate dalla crisi economica
Le imprese rosa del settore Hi-Tech sono in crescita in Italia (+2,8%). Ad oggi sono 11.170 le imprese attive, in controtendenza rispetto a quantoi c’era da attendersi con la crisi
Studi confermano che le imprese con più difficoltà nel reperire fondi e accedere al credito sono le meno propense ad assumere con contratti a tempo indeterminato
I dati dell’osservatorio congiunturale della micro e piccola impresa dell’Emilia Romagna negano i segnali di ripresa annunciati da più fonti. Al contrario, il fatturato è sceso dell’8% e del 20% per l’estero
Alla Tavola Rotonda con le istituzioni organizzata da BI, i top manager italiani hanno dichiarato di preferire una crisi di governo piuttosto che rimanere in questo stato di incertezza
Secondo la Banca Mondiale, fare impresa in Italia è quasi impossibile. Nella classifica internazionale siamo 80esimi, penultimi in Europa dietro all’Albania. Peggio solo la Grecia
Sono trascorsi poco più di due anni dall’accordo Basilea 2 e già tutti ne parlano al passato, come di un meccanismo superato e obsoleto. Al […]
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