Apprendistato

Il contratto di apprendistato ha l’obiettivo di formare professionalmente la risorsa assunta con questa formula. In base alla tipologia sono previste diverse regole e condizioni contrattuali e incentivi alle aziende che assumono.

Si tratta di una particolare tipologia di contratto, che incide anche sul calcolo dello stipendio netto, a fronte del fatto che questo differisce, a parità di retribuzione annua lorda (RAL), per diversi fattori tra i quali anche la forma contrattuale (e le relative imposte da scorporare dal lordo).

Tutto quel che devi sapere sul contratto di apprendistato: cosa prevede il diritto del lavoro, quale la retribuzione minima, come è regolamentato il licenziamento e molto altro. Su PMI.it novità e approfondimenti, leggi le news.

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Contratto di apprendistato

Cosa prevede il contratto di apprendistato? Il contratto di apprendistato può essere considerato un patto fra il datore di lavoro e il dipendente per il quale il primo si impegna a erogare al secondo un specifica formazione altamente professionalizzante che consenta all’apprendista di beneficiare di un’effettiva crescita di competenze.

A fronte di questo, nel contratto di apprendistato si stabiliscono condizioni contrattuali precise in termini di durata, retribuzione e ammortizzatori sociali.

Tipologie di contratto di apprendistato

L’apprendistato del primo livello è finalizzato alla qualifica e al diploma professionale, al diploma di istruzione secondaria superiore e al certificato di specializzazione tecnica superiore: l’apprendista sia iscritto ad un percorso formativo e un’età dai 15 ai 25 anni compiuti.

L’apprendistato di secondo livello, o professionalizzante si rivolge agli apprendisti tra i 18 e i 29 anni, o più di 29 anni a condizione che percepiscano l’indennità di mobilità, ASpI, Mini-ASpI o NASpI, Dis-Coll; è escluso l’assegno di ricollocazione se non accompagnato da una indennità di disoccupazione.

Queste due forme di apprendistato sono pensate per formare un sistema “duale” di formazione e lavoro, che integri un percorso di formazione, organizzato da un ente formatore, con periodi di alternanza di lavoro.

Vi è poi un secondo tipo di apprendistato, il più diffuso e caratteristico del mondo delle imprese del settore privato. Si tratta fondamentalmente di una formazione on the job dedicata a chi conclude il percorso di istruzione e deve acquisire le competenze tecniche effettivamente necessarie al contesto aziendale.

Quanto è lo stipendio di un apprendista?

L’ammontare dello stipendio di un apprendista cambia a seconda dell’inquadramento e del CCNL applicato.

Ad esempio:

  • per un apprendista con CCNL Commercio e inquadramento al quarto livello lo stipendio lordo a fine apprendistato previsto è di 1618,75 euro, mentre il primo anno è pari al 70% dello stipendio previsto per i dipendenti dello stesso livello (1133.125 euro);
  • in caso di apprendisti nel settore metalmeccanico dell’Industria, livello D2, è pari a 1.651,07 euro, il 1° anno al 45%(743 euro circa).

Agevolazioni per l’apprendistato

Quanto paga un datore di lavoro per un contratto di apprendistato? Per i datori di lavoro, sono previsi sgravi contributivi per questa tipologia di assunzione, sia di tipo strutturale che temporaneo. La decontribuzione è prevista dall’articolo 43 del dlgs 81/2015 e richiamata dalla Manovra (comma 645 della legge 234/2021).

In particolare, la Legge di Bilancio ha previsto in alcuni casi uno sgravio contributivo del 100% per i primi tre anni di contratto e con aliquota ridotta a partire dal 37esimo mese: si tratta di un’agevolazione per PMI fino a 9 dipendenti, che è stata introdotta nel 2022 e rinnovata anche per il 2022.

Cosa succede dopo 3 anni di apprendistato?

Per l’apprendistato di primo livello, con assunzione effettuata nelle imprese fino a 9 dipendenti, lo sgravio contributivo del 100% si applica per i primi tre anni, dal quarto si applica un’aliquota ridotta al 10% ma con esonero dal ticket licenziamento, dal contributo NASpI.

Vi sono poi altri benefici per i datori di lavoro che assumono apprendisti, come l’esclusione dal computo dei limiti numerici previsti da leggi e contratti collettivi e la deduzione completa dalle base imponibile IRAP delle spese connesse agli apprendisti.

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