Il mercato browser è in pieno fermento e si prepara al lancio delle nuove edizione di Firefox, Internet Explorer, Chrome e Safari. Si tratta di versioni pensate per offrire un sensibile miglioramenti di sicurezza, privacy e performance online.
Dopo l’ultima RC Microsoft si prepara a sfornare Internet Explorer 9, atteso per il 14 marzo. La nuova edizione del browser porterà con sé migliore gestione di sicurezza e privacy, maggiore aderenza agli standard Web (HTML in primis) e performance potenziate, grazie alla GPU delle schede video 3D.
IE9 è peraltro il candidato ufficiale Microsoft alla sostituzione di Internet Explorer 6, il cui uso è ormai sconsigliato dalla stessa casa di Redmond.
Mozilla punta invece su Firefox 4 che, dopo numerose versioni beta esce finalmente sotto forma di Release Candidate. Atteso probabilmente per il 28 marzo, Firefox 4 apporterà migliorie al motore Javascript, alla privacy (grazie alla funzionalità “Do Not Track”) ed una migliore gestione degli standard HTML5 e CSS3. Anche Firefox, come IE9, sarà dotato di un motore grafico in grado di sfruttare le moderne GPU.
La versione beta di Chrome 10 mostra un motore Javascript potenziato (+66% in velocità), per performance ancora più fulminee rispetto al passato e la gestione del plug-in Flash all’interno di una sandbox, soluzione in grado di proteggere maggiormente il browser da crash e vulnerabilità.
Infine, Apple porta Safari alla versione 5.0.4, che apporta al programma alcuni utili correttivi relativi ad alcune problematiche evidenziate in fase di stampa, in concomitanza con l’attivazione dello screensaver di Mac OS e una maggiore compatibilità con VoiceOver. Aggiornato inoltre il motore Java, con la correzione di alcuni bug.
In definitiva, le nuove edizioni garantiscono ad utenti ed aziende browser sempre più sicuri, rispettosi della privacy e in grado di far funzionare con agilità e in modo corretto i sempre più complessi servizi Web di oggi e di domani. L’alta concorrenzialità sta trasferendo sul settore un ritmo di innovazione che sembrava ormai perduto: nella battaglia dei browser chi ci guadagna è sempre l’utente finale.