Sin dalle prime ore di servizio, Google Buzz ha attratto l’attenzione di utenti consumer e professionali, ma da subito si è attirato dubbi e critiche di coloro che, soprattutto negli ambienti business, vi hanno ravvisato elevati rischi per la privacy.
Alla gogna la funzione automatica che, in pratica, portava a mostrare i propri contatti personali Gmail a tutti i membri della rete sociale appena acquisita. Senza assenso esplicito.
Tutti coloro che possiedono un account Gmail, da ieri si sono ritrovati nella propria casella di posta l’iconcina colorata che contrassegna l’attivazione del nuovo servizio di condivisione Buzz.
Peccato che la scarsa usabilità e la condivisione per default di quanto registrato in agenda contatti su Gmail abbia creato da subito disagi e polemiche, svelando a chiunque fosse “correlato” i membri delle proprie liste personali.
Insomma, un bel problema soprattutto che per gli utenti professionali che con Gmail lavorano e che giustamente devono mantenere riservati mittenti e destinatati degli scambi di posta elettronica (che come noto vengono acquisiti dalla rubrica di Gmail).
In pratica, invece, è necessario cambiare le impostazioni di Google Buzz per evitare che – come avvenuto ieri – tutti i membri del network potessero scoprire con quali altri ignari utenti erano intercorsi scambi di posta, dal momento che divenivano “buzzer” seguiti o da seguire!
Il guaio è che nel calderone ci sono i contatti Gmail, Twitter, Facebook, Picasa et similia, mescolando vita privata e professionale senza che l’utente abbia il tempo materiale di capire, consentire o correre ai ripari.
Sta di fatto che Google sembra cercare certosinamente i contatti che un utente ha registrato presso questa o quella piattaforma sociale, esegue un matching per vedere se sono anche utenti Gmail e poi li propone come buzzer.
E tutto questo senza considerare che il Grande Fratello Google Buzz è in grado di geolocalizzare i membri (magari neanche scelti personalmente ma “imposti/proposti” da Google) che utilizzano il servizio su Mobile, indicando chi si trova nell’area fisica circostante… ovviamente ignari di essere pseudo-spiati!