Dopo l’accoglienza tiepida di Windows Vista, Microsoft pregusta già il successo annunciato del successore morale del sistema operativo più amato da privati e aziende, XP, con il tanto atteso Windows 7, che promette medesime performance e caratteristiche funzionali del predecessore.
La scelta di Asus di Windows 7 come sistema operativo di default per i nuovi netbook Eee 131 – con schermo da 10 pollici e processore Intel Z270 o con schermo da 8,9 pollici e processore Intel Atom Z520 – conferma la fiducia del mercato per il nuovo S.O. di Microsoft.
Al CES di Las Vegas Asus ha presentato anche il nuovo laptop S121 di fascia alta – display da 12,1 pollici, hard disk allo stato solido da 512 GB e processore Intel Atom Z520 per un’autonomia promessa di 8 ore – e l’Eee PC T91, netbook touchscreen da 8,9 pollici con sintonizzatore TV e ricevitore GPS. In generale, Asus ha espresso grande fiducia nei confronti di Windos 7, che sarà il futuro dei netbook della casa taiwanese.
Dopo aver concesso altri sei mesi alle case ditributrici in favore di XP – per contenere il fenomeno downgrade delle macchine dotate di Vista – la casa di Redmond risponde alla concorrenza agguerrita degli altri sistemi operativi disponibili sul mercato come GNU/Linux e Mac OS X.
Pertanto le aspettative su Windows 7 sono alte e per il momento gli esiti delle prove di laboratorio realizzate sulla versione pre-beta sembrano promettenti.
Sicuramente i cambiamenti più evidenti sono quelli relativi all’interfaccia grafica. Windows 7 disporrà infatti di un sistema di finestre e icone utente maggiormente configurabile rispetto al passato ed un sistema di gestione delle applicazioni che si discosterà notevolmente dal classico menù Start e dalla consueta barra delle applicazioni.
Rimarrà invece la tray area, ma potenziata per un utilizzo più rapido e meno ingombrante.
Anche le performance subiranno sostanziali miglioramenti rispetto a Windows Vista.
Microsoft deve farsi perdonare l’eccessivo uso di risorse da parte dell’ultima versione del sistema operativo, mettendo in campo un numero minore di servizi e parallelizzandone l’esecuzione. I maggiori vantaggi, a detta degli esperti, derivano da una più accurata gestione della memoria, soprattutto nella fase di apertura di nuove finestre e applicazioni.