Bilancio più che positivo per Google, che ieri ha festeggiato il suo decimo compleanno in veste di uno dei maggiori colossi mondiali dell’informatica: leader nel mercato dei motori di ricerca, lanciatissimo anche nel settore delle web application e neofita del segmento browser col nuovissimo Chrome.
La genialità dei due ideatori – all’epoca due studenti di informatica dell’Università di Stanford – che miravano a realizzare un motore per la ricerca web fu supportata dall’intuizione di un investitore che finanziò l’idea con 100.000 dollari e che sicuramente può ritenersi soddisfatto delle sue qualità scouting.
Dieci anni dopo, infatti, Google controlla il 70% della ricerca e il 40% della pubblicità in Rete. La storia insegna che, una volta raggiunto un successo così importante, le possibilità di imporre i propri prodotti anche in altre circostanze diventano sempre maggiori.
Per questo l’ambizione di Google diventa grande ed è rappresentata dalla dichiarata competizione con Microsoft Office e con la più recente scommessa di Chrome, come dicevamo, che vuole togliere lo scettro a Internet Explorer.
In ogni caso, oltre ai meriti e ai successi, nel tempo Google ha attirato su di sé anche una mole non indifferente di critiche e perplessità. La più evidente è quella relativa alla memorizzazione e gestione dei dati personali degli utenti che utilizzano i servizi resi disponibili.
Le preoccupazioni maggiori interessano ancora oggi, oltre i navigatori, anche le authority mondiali che si interrogano sulle possibili modalità di vigilanza e controllo di questa grande quantità di informazioni.
Di certo, con l’effettivo attacco al predominio Microsoft nei settori della navigazione e dei software d’ufficio, anche le vicende legate alla privacy subiranno un’accelerata. Per ora, quindi, non rimane che attendere ulteriori sviluppi futuri, magari nel prossimo anno, in concomitanza con l’ufficializzazione del giro d’affari di questo 2008 che dovrebbe superare per la prima volta i 20 miliardi di dollari.