Sono passati dieci anni da quando Mozilla ha rilasciato il suo codice sorgente. Oggi, il browser Firefox sembra essersi ritagliato una buona fetta di utenti, sia in ambito business che privato.
A confermarlo sono numerosi studi di settore. Tra questi, anche una recente ricerca condotta su un campione di circa 50.000 utenti aziendali, che ha mostrato come l’utilizzo di Firefox abbia avuto un’impennata nell’ultimo anno raggiungendo a fine 2007 quota 18%.
A Safari e Opera, ovvero ai restanti competitor di Internet Explorer che detiene il 79% del mercato, rimane solamente il 3%.
Il dato è consistente, anche considerato che rispetto all’anno scorso la percentuale di preferenza rispetto a tutti gli altri browser è raddoppiata.
La ricerca, effettuata da Forrester, sottolinea che, estendendo i risultati anche agli utenti consumer, la percentuale raggiunge il 21% per quanto riguarda l’America e il 30% per l’Europa e l’Oceania.
I dati, a prima vista positivi, vanno però inseriti in un quadro più ampio. La principale tecnica di diffusione del browser open source rimane ancora il passaparola. Se infatti molti utenti hanno compreso autonomamente le potenzialità di Firefox, pochissime aziende lo hanno inserito nei loro processi aziendali.
Il deployment su larga scala, soprattutto a livello di aziende medio-grandi, è ancora molto basso. Le motivazioni derivano fondamentalmente, oltre che dal tipo di marketing, dalla mancanza di servizi di assistenza e supporto.
Ancora non si hanno previsioni precise per il prossimo futuro, anche perché nel breve periodo saranno disponibili le nuove versioni IE 8 e Firefox 3 che potrebbero generare notevoli cambiamenti di tendenza.