La diffusione di Internet sta portando a una escalation degli attacchi cybercrime che, secondo gli ultimi dati dello studio Symantec, “Norton cybercrime human impact report“,nel 2009 ha avuto un costo per le aziende di un trilione di dollari (circa 750 mld di euro).
È questo il prezzo che le imprese pagano per compensare i danni da furto di dati sensibili, con una media di circa 5 mln di dollari ad azienda (quasi 4 milioni di euro).
Anche in Italia il fenomeno è in preoccupante espansione: nei primi 6 mesi del 2010 la Polizia Postale ha denunciato 819 persone per reati legati all’e-Commerce (arrestandone 37), ha ricevuto 2.913 denunce per hacking con conseguenti 76 arresti, e ha arrestato 69 persone per terrorismo con mezzi informatici.
In termini percentuali, il 69% degli Italiani è stato vittima di episodi di crimine informatico e il 90% si dichiara preoccupato del problema. In più, il 51% ha rilevato dei virus nel proprio computer, il 10% è rimasto vittima di truffe online e il 4% ha subito un furto d’identità.
Ad essere prese di mira sono ovviamente le aziende e i dati sensibili che custodiscono, come numeri di carte di credito, credenzuali personali, numeri di conti corrente e così via.
Per contrastare la diffusione dei crimini informatici la Polizia di Stato e Symantec hanno siglato un protocollo d’intesa che porterà ad una serie di iniziative congiunte di approfondimento, formazione e interscambio di esperienze sulla sicurezza informatica e sull’utilizzo delle risorse tecnologiche.