Calcolo TFR

Il calcolo del TFR online consente di conoscere l’importo futuro del proprio Trattamento di Fine Rapporto, ovvero la cosiddetta liquidazione o indennità che spetta al lavoratore al termine del rapporto di lavoro dipendente, calcolata in base all’anzianità di servizio e all’ultima retribuzione percepita.

PMI.it mette a disposizione un servizio online gratis per il calcolo del TFR presente e futuro, aggiornato e rivalutato con l’attuale tasso di inflazione.

Calcola il TFR

(visibile nella CU e in busta paga)

Per conoscere l’importo del TRF usando il calcolatore:

  • inserisci la data di inizio rapporto;
  • inserisci la data di fine rapporto o quella in cui intendi richiedere l’anticipo del TFR;
  • se hai inserito una data di fine rapporto futura, scegli se vuoi effettuare una stima del TFR futuro. In tal caso ti verrà chiesto di stimare la crescita annua del tuo stipendio e il tasso di inflazione, proponendoti dei valori consigliati(1% per la crescita annua dello stipendio e l’attuale tasso di inflazione per l’andamento economico). Qualora, pur inserendo una data di fine rapporto futura, non volessi fare una previsione, otterrai come risultato il calcolo del TFR attuale;
  • indica la tua attuale RAL;
  • inserisci l’importo del TFR che risulta accantonato al 31 dicembre dell’anno precedente o, in caso di anticipo, accantonato al momento della richiesta (questi importi li puoi trovare sia nella CU che in busta paga);
  • indica se intendi richiedere l’anticipo del TFR, la motivazione della richiesta e la percentuale di anticipo che vuoi richiedere (massimo 70%);
  • modifica, se lo desideri, il tasso di inflazione (FOI) di dicembre dell’anno precedente e del mese di fine rapporto o anticipo (in automatico il calcolatore inserisce i dati dell’ultimo aggiornamento ISTAT, ma ti lasciamo la possibilità di modificarli se il tuo scopo è effettuare delle simulazioni su parametri ipotetici);
  • clicca su Avvia il calcolo.

Come funziona il calcolatore del TFR

Il nostro calcolatore del TFR è uno strumento semplice e intuitivo che permette di ottenere una stima del TFR, anche in caso di anticipo, calcolando le diverse tasse che si applicano alla liquidazione in base al motivo della richiesta. Basta inserire alcune informazioni di base, come l’anzianità di servizio e l’ultima retribuzione annua lorda (RAL) e il calcolatore farà il resto. Inserendo una data futura è anche possibile stimare l’accantonamento del TFR al momento della pensione o quando si prevede di terminare il rapporto di lavoro.

Al termine dell’elaborazione del calcolo otterrai la quota di TFR maturata annualmente, l’importo totale del tuo attuale TFR, comprensivo della rivalutazione del TFR accantonato l’anno precedente. Uno specchietto riepilogativo ti mostrerà anche le ritenute applicate e l’imposta sostitutiva dell’IRPEF applicabile alla rivalutazione, nonché una stima della tassazione che dovrebbe essere applicata alla liquidazione o all’anticipo.

In caso di stima del TFR futuro potrai conoscere l’importo totale a fine del periodo simulato, con il dettaglio della proiezione effettuata per RAL, rivalutazione e TFR totale.

Questi calcoli fanno riferimento all’eventualità che il TFR venga lasciato in azienda, offrendo la possibilità di confrontarli con eventuali simulazioni proposte dai fondi pensione al quale si sta pensando di aderire.

Cos’è il TFR?

Il TFR, o di Trattamento di Fine Rapporto, come disciplinato dall’articolo 2120 del codice civile e dalla legge 297/1982, costituisce una parte della retribuzione spettante al dipendente che viene erogata al lavoratore che lascia il posto di lavoro, indipendentemente dal motivo della cessazione (pensionamento, dimissioni, licenziamento, ecc.).

La prestazione è destinata a tutti i lavoratori, che siano impiegati a tempo parziale, a tempo pieno, con contratto a termine o a tempo indeterminato, a condizione che abbiano un contratto di lavoro subordinato.

Il calcolo del TFR futuro risulta utile se si intende chiederne un anticipo, se si vuole stimare la sua rivalutazione negli anni, per confrontare la convenienza tra lasciare il TFR in azienda o destinarlo ad un fondo pensione, o semplicemente per verificare che il calcolo effettuato dall’azienda sia corretto.

Come guadagnare con la destinazione del TFR?

Il TFR può essere lasciato in azienda o fatto confluire in un fondo pensione, per aumentarne la rendita.

La scelta di destinare il TFR a un fondo pensione può essere effettuata dal dipendente:

  • come adesione esplicita all’inizio del primo rapporto di lavoro, allo scadere dei primi sei mesi lavorativi o in qualsiasi altro momento compilando un modulo di adesione. In quest’ultimo caso, nelle aziende con più di 50 dipendenti, la parte di denaro maturata prima della scelta resta in azienda, mentre la restante parte viene versata alla previdenza complementare;
  • come adesione tacita, basata sul meccanismo del silenzio/assenso, se non si esprime un’opinione entro i sei mesi dalla prima assunzione. In questo caso, il TFR viene automaticamente versato nel fondo pensione previsto dal contratto collettivo di lavoro o, in caso di più fondi, in quello con il maggior numero di iscritti. Se non c’è un fondo pensione di riferimento, il TFR viene versato al “Fondo nazionale pensione complementare per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, della installazione di impianti e dei settori affini” – “COMETA”.

Attenzione: la scelta di aderire a un fondo pensione è irrevocabile, mentre quella di lasciare il TFR in azienda può in ogni momento essere modificata.

In caso di nuovo rapporto di lavoro, il nuovo datore di lavoro continuerà a mantenere il TFR sulla base della scelta precedente, ma il lavoratore può sempre decidere di conferire il TFR futuro a una forma pensionistica complementare.

Se il lavoratore ha aderito alla previdenza complementare nel precedente rapporto di lavoro e ha poi perso i requisiti di partecipazione, entro sei mesi dalla nuova assunzione deve manifestare la scelta sulla destinazione del TFR futuro compilando il modello TFR2.

Se la variazione del rapporto di lavoro comporta la perdita dei requisiti di partecipazione al fondo pensione precedentemente scelto, il lavoratore deve indicare al nuovo datore di lavoro a quale forma di previdenza complementare intende conferire le quote di TFR futuro entro sei mesi dalla data di assunzione.

Dove finisce il TFR lasciato in azienda?

Se un dipendente decide di lasciare il TFR in azienda anziché versarlo in un fondo pensione, la destinazione del denaro accumulato dipende dal numero dei dipendenti:

  • in aziende con meno di 50 dipendenti, il TFR viene gestito dall’impresa stessa, che mette da parte i soldi da liquidare in caso di dimissioni, licenziamenti o pensionamenti;
  • in aziende con più di 50 dipendenti, i datori di lavoro versano il TFR nel Fondo Tesoreria INPS e gestiscono le richieste di pagamento diretto in caso di dimissioni, licenziamenti o pensionamenti. Il Fondo Tesoreria eroga poi il TFR agli ex dipendenti entro 30 giorni dalla richiesta.

Come si calcola il TFR accantonato?

Il calcolo del TFR dipende da diversi fattori, tra cui l’anzianità di servizio del lavoratore e l’importo della retribuzione percepita. Ogni anno la quota del TFR corrisponde grosso modo a una mensilità di stipendio, pari all’importo della retribuzione annuale diviso per 13,5.

La base di calcolo per il TFR, a meno che non sia diversamente previsto dai contratti collettivi, comprende tutti gli elementi retributivi che sono tipici, normali e regolari nel rapporto di lavoro: salario base, aumenti periodici legati all’anzianità, compensi aggiuntivi, indennità per la gestione del denaro, supplementi per turni lavorativi, straordinari fissi regolari, premi per la presenza, valori convenzionali per il pasto, indennità per lavorare in luoghi disagiati, importi forfettari, cottimo, provvigioni, premi e partecipazioni, retribuzioni in natura, altre somme regolarmente riconosciute e corrisposte escludendo i rimborsi spese e le somme erogate in modo occasionale.

Alla fine del rapporto di lavoro dipendente, si ha diritto a ricevere una somma di denaro corrispondente agli accantonamenti accumulati durante il periodo lavorativo, con l’applicazione di una rivalutazione annua.

Queste le regole per i dipendenti privati, per quelli pubblici, invece, sono previste regole specifiche per l’erogazione del TFR/TFS, con tempi e modalità differite in base all’importo.

Come funziona la rivalutazione del TFR?

Il TFR viene soggetto a rivalutazione periodica per tener conto dell’inflazione e garantire il mantenimento del suo valore nel tempo. La rivalutazione avviene in base a specifici indicatori economici stabiliti dalla legge e viene applicata ogni anno.

In particolare, la rivalutazione annua si calcola tramite un tasso composto:

  • 1.5% in misura fissa;
  • 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (FOI) accertato dall’ISTAT.

Quando si può chiedere un anticipo del TFR?

Il lavoratore privato ha il diritto di richiedere al datore di lavoro l’anticipo del TFR in determinati casi previsti dalla legge, come ad esempio per l’acquisto della prima casa, per motivi di salute o per la riconversione professionale. Può farlo, durante il periodo lavorativo, il lavoratore che abbia almeno 8 anni di anzianità.

L’anticipo non può essere superiore al 70% del TFR maturato e può essere richiesto una sola volta durante il rapporto di lavoro. L’anticipazione viene ovviamente detratta dal Trattamento di Fine Rapporto erogato come liquidazione.

Come viene tassato il TFR?

Per calcolare il TFR netto accantonato in azienda è necessario tenere conto della tassazione applicata alla rivalutazione, pari al 17% della rivalutazione annua. Il TFR accantonato, invece, non viene tassato subito, ma quando il lavoratore lo riceverà come liquidazione o anticipo.

Per quanto riguarda la tassazione sulla liquidazione, se il dipendente ha scelto di lasciare l’importo del TFR in azienda, l’imposizione prevista varia dal 17% al 23% (per le imprese con più di 50 dipendenti). Se invece il TFR è stato destinato a un fondo pensione, la tassazione varia dal 9% fino al massimo del 15%.

Attenzione: la tassazione trattenuta dal datore di lavoro nell’ultima busta paga, con la quale eroga il TFR, è provvisoria, quella esatta verrà calcolata successivamente dall’Agenzia delle Entrate in base all’aliquota media applicata al lavoratore nel quinquennio precedente il termine del rapporto di lavoro, considerando il suo reddito complessivo.

In caso di anticipo del TFR, la tassazione è del:

  • 23% per l’acquisto della prima casa, del 15% per le spese mediche, con uno sconto dello 0,30% per ogni anno di servizio dopo il 15° fino a un massimo del 6%;
  • 15% per motivi personali meno lo 0,30% per ogni anno di servizio dopo il 15° fino a un massimo del 9%.